La differenza tra l'Inter di Champions e di campionato

Andrea Paventi (Sky Sport) ci spiega, dopo la vittoria con il Bayern Monaco, le ragioni di una stagione dai due volti (ma positiva a prescindere)

di Andrea Soglio
Sport

Inter dai due volti, dal sogno "Triplete" all'incubo "zeru tituli"

La notte magica di Monaco di Baviera con il successo nell'andata dei quarti di finale di Champions League rafforza negli occhi di tutti l'immagine di una Inter travolgente ed entusiasmante in Europa che stride con quella zoppicante del Campionato.

Una differenza troppo evidente per non diventare tema di discussione tra tifosi e commentatori; in Champions i numeri parlano chiaro, fin troppo: 11 partite giocate, 9 vittorie, un pareggio (nella gara inaugurale della stagione in casa del Manchester City) ed una sconfitta a Leverkusen con gol subito al '93 in un match che non aveva alcun significato rispetto alla classifica della prima fase.

Numeri che si ricordano poche volte nella storia del calcio italiano e raggiunti quest'anno solo da Barcellona e Liverpool. In Serie A invece spesso prestazioni zoppicanti come la recente vittoria strappata con i denti a San Siro con l'Udinese seguita dal pareggio a Parma dopo essersi trovata in vantaggio di due gol.

Abbiamo chiesto così ad Andrea Paventi, giornalista che per Sky Sport segue l'Inter da anni e come pochi altri vede quotidianamente Appiano Gentile, la squadra, problemi e segreti.

"Credo sia sbagliato sostenere che ci siano due Inter differenti. Di sicuro però possiamo dire che quella di Champions è più cinica. Lo dimostrano ad esempio i successi per 1-0 come quello con l'Arsenal, grande squadra e basta vedere per capirlo la gara di ieri con il Real Madrid, dove i nerazzurri hanno segnato e poi controllato con grande applicazione ed attenzione. Quella che purtroppo ogni tanto manca in campionato...".

Questione di attenzione, quindi?

"Non solo. Bisogna partire dal fatto che l'Inter è dall'inizio dell'anno impegnata su tre fronti, più la Supercoppa e che è attesa a giugno dal Mondiale per Club. Nessun'altra squadra italiana gioca tanto, nessun'altra squadra italiana è ancora in corsa su tutti i fronti. Questo comporta una rotazione obbligatoria degli uomini ed anche più infortuni (sono quasi 50... ndr) che inevitabilmente cambiano le carte in tavola".

Ora però i nerazzurri si trovano in un guado pericoloso: da una parte accarezzano il sogno del Triplete, dall'altro hanno la prospettiva di trovarsi a fine stagione con "zeru tituli"...

"Beh, inutile dire che i trofei cambiano tanto sui giudizi finali e pesano. Ma anche in società si sta facendo largo l'idea che l'Inter debba ragionare da grande squadra, restando cioè competitiva in ogni competizione, senza fare scelte. Lo scorso anno magari anche in maniera involontaria, l'obiettivo dello Scudetto e della Seconda Stella hanno fatto passare il resto in secondo piano.

Oggi non è così, anzi. Per questo, ad esempio in caso di vittoria in campionato, il successo sarebbe dal punto di vista calcistico sportivo superiore a quello dello scorso anno, vinto in carrozza con mesi di anticipo. C'è poi una cosa da notare. Questa idea del voler essere grande squadra ovunque è ormai stata acquisita dal gruppo; la squadra è davvero unita e lo si è visto bene nell'esultanza globale al gol di Frattesi del 2-1".

Una partita come quella di ieri è merito di tutti, dall'allenatore all'ultimo dei panchinari ma difficile non parlare di Barella, autore di una gara maiuscola, da centrocampista ormai globale e soprattutto di livello mondiale...

"Barella ieri ha giocato una gara completa, assoluta, totale. Una partita in cui ha corso come un matto regalando però giocate di qualità assoluta come gli assist per Carlos Augusto, compreso quello dall'azione del gol del successo; in più è sempre stato una sicurezza per i compagni contro il pressing del Bayern. Fatico oggi a trovare in cirolazione qualcuno migliore di lui. Ci sono altri grandi centrocampisti, magari anche alla pari, ma superiori... quello no. Si è capito subito che era ispirato; anche perché in pochi sanno che lui ama parecchio la Bundesliga, sia per il tipo di calcio che ad esempio per gli stadi e quell'organizzazione tipica tedesca persino nella gestione degli spogliatoi. Si sentiva bene, voleva fare bene: ha fatto benissimo".

Come benissimo è stata anche la serata televisiva dell'Inter la cui partita trasmessa su Sky ha ottenuto dati di ascolto da record stagionale. Le partite di andata dei quarti di finale di Champions League hanno raccolto complessivamente 1 milione 630 mila spettatori in Total Audience. Bayern Monaco-Inter, alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport 252 e Sky Sport 4K, ha ottenuto 1 milione 304 mila spettatori in Total Audience. Si tratta del miglior dato stagionale per una partita di UCL. Buoni ascolti anche per lo studio post partita “Champions League Show”, dalle 23, con 591 mila spettatori in Total Audience.

TUTTE LE NEWS DI SPORT

Tags: