Jannik Sinner a Che Tempo che Fa: "C’è ancora tanto lavoro da fare". Le parole dopo il trionfo alle ATP Finals

Dopo il successo alle ATP Finals di Torino, Jannik Sinner interviene a Che Tempo Che Fa: dal rapporto con Alcaraz al lavoro ancora da fare, il tennista analizza il suo straordinario finale di stagione

Fabio Fazio e Jannik Sinner

Sport

A poche ore dal trionfo alle ATP Finals di Torino, Jannik Sinner non si è preso nemmeno un attimo di pausa. Il campione azzurro – accolto da un’Inalpi Arena in delirio – si è collegato in diretta con Fabio Fazio durante la puntata di Che Tempo Che Fa, regalando ai tifosi un’intervista sincera, lucida e sorprendentemente umile per chi, come lui, ha appena dominato uno dei palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale.

Nonostante il successo e un finale di stagione da incorniciare, Sinner continua a mantenere quella calma quasi glaciale che lo contraddistingue. «Sono molto contento – ha detto – ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Ogni partita mi insegna qualcosa e ogni torneo mi dà nuovi stimoli». Una frase che riassume perfettamente il suo approccio: pochissime esaltazioni, tanta concretezza.

Il passaggio più atteso dell’intervista è stato naturalmente quello su Carlos Alcaraz, il rivale/amico con cui Sinner sta costruendo una delle sfide sportive più affascinanti degli ultimi anni.

«Alcaraz mi rende migliore – ha spiegato Sinner –. Ogni volta che ci affrontiamo devo alzare il livello, e questo mi aiuta a crescere». Parole che fanno eco alla stima reciproca tra i due, una rivalità sana che sta riscrivendo il tennis contemporaneo.

Fazio ha poi scherzato sulle reazioni degli italiani dopo l’ennesima vittoria, ma Sinner è rimasto con i piedi per terra: «Il sostegno del pubblico è incredibile, qui a Torino ho sentito un calore speciale. Da parte mia cerco solo di dare il massimo, sempre».

Nel corso del collegamento si è parlato anche del futuro, della preparazione per la nuova stagione e della pressione che inevitabilmente accompagna un campione del suo livello. «La pressione? Fa parte del gioco. L’importante è rimanere focalizzati su quello che si deve fare, giorno dopo giorno».

Una risposta da veterano, nonostante i 24 anni compiuti da poco.

La sensazione, ascoltandolo, è che il Sinner visto alle ATP Finals possa essere solo l’inizio. Una stagione chiusa in gloria, ma con lo sguardo già rivolto avanti. Ancora una volta, senza proclami: solo lavoro, disciplina e quella fame silenziosa che lo ha portato a diventare uno dei tennisti più amati e rispettati del circuito.

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