Juve, Agnelli: "Impatto Covid da 320mln" e annuncia un Investor Day nel 2022

Il numero uno della Juventus ha aperto l'assemblea degli azionisti, chiamati ad approvare il bilancio 2020-2021

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Juve, assemblea con gli azionisti: impatto Covid pari a 320 milioni di euro. Annunciato un Investor day per il 2022

Si è aperta, con un ricordo di Gianpiero Boniperti, l’assemblea degli azionisti della Juventus che si svolge in presenza, all’aperto, nell’Allianz Stadium. A chiedere un minuto di raccoglimento il presidente, Andrea Agnelli, che ha invitato gli azionisti ad osservare un minuto di silenzio per ricordare “Giampiero Boniperti che è stato prima capitano, poi presidente e leggenda della Juventus”. Al minuto di silenzio è seguito un applauso.

“É nostra intenzione promuovere nel 2022 un Investor Day per permettere ad azionisti e investitori di valutarci su obiettivi precisi e ben definiti”. Queste le parole del presidente della Juventus,  nel corso dell’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il bilancio 2020-2021 e un aumento di capitale di 400 mln.

“Il piano di investimenti che avevamo proposto nel 2019 era credibile e i suoi effetti si sarebbero verificati nel medio termine. Quel piano era credibile ieri, è credibile oggi e ha le carte in regola per ripartire grazie all’aumento di capitale che proponiamo oggi all’attenzione dell’assemblea”. Agnelli , poi, ha ribadito che “l’impatto degli effetti diretti e indiretti del Covid sulla nostra società è di 320 mln con un 40% di questi effetti che si riverbera sull’esercizio in corso, quindi andremo a pulire gli effetti del Covid al termine di questa stagione”.

“Al di là dei risultati che ha avuto, sfido chiunque a confermare l’attuale sistema del calcio professionistico sia soddisfacente. Sento lamentarsi chiunque quello che trovo sorprendente è che ogni proposta, ogni tentativo di riformare questa industria venga accantonata, in merito sia alla riforma delle competizioni, sia alla governance, sia allo sviluppo commerciale”.

“Non posso ricordare che per 10 anni ho collaborato più che lealmente per cambiare un sistema che è troppo instabile”, ha aggiunto, “la nascita della Superlega è stata la constatazione non da parte di tre ma di 12 club che le obsolete impalcatura su cui si regge il calcio sta rifiutando ogni cambiamento per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. A mio giudizio la slealtà va cercata in chi ha sempre rifiutato il dialogo sulle riforme”.

“Non mi voglio arrendere, non mi sono arreso ieri, non mi arrendo oggi, non mi arrenderò domani, il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus ne vuole fare parte ma sarà solo ed esclusivamente con il dialogo costruttivo che si potrà arrivare a una soluzione soddisfacente per tutti”.

Infine, Agnelli ha parlato anche dell'addio del fenomeno portoghese. “É stato un onore e un piacere avere il più grande giocatore al mondo nelle fila della Juventus e non possiamo che simbolicamente applaudirlo e ringraziarlo per averci fatto gioire così tanto. Unico peccato, forse è stato avere un anno e mezzo su tre di Cristiano senza pubblico allo stadio”.

“Però”, ha proseguito Agnelli, “ha ragione Morata quando a pochi giorni della dipartita di Cristiano ha detto che è la maglia della Juventus che richiede responsabilità, non i compagni di squadra. La Juventus società è più grande di chiunque abbia avuto l’onore di partecipare al suo percorso dal 1897 ad oggi. La Juventus viene prima di qualunque persona”, ha concluso il presidente bianconero.