Sinner, così ha ribaltato Alcaraz a Wimbledon 35 giorni dopo il Roland Garros. La chiave? Svelata da Carlito

Sinner boom, ascolti tv? Solo l'Inter polverizzata dal Psg meglio di Jannik - Numeri, share e trend pazzeschi della finale di Wimbledon su TV8 e Sky

di Redazione
Sport

Jannik Sinner ribalta Carlos Alcaraz, la rivincita nella finale di Wimbledon

Domenica otto giugno il mondo era crollato addosso a Jannik Sinner: cosa ci può essere di più duro che perdere la finale di un torneo dello Slam prestigioso come il Roland Garros, contro il suo rivale numero uno - Carlos Alcaraz - dopo 5 ore e mezza, 5 set clamorosi (da parte di entrambi) e 3 match point falliti nella quarta frazione (5-3 e 0-40 sul servizio dello spagnolo)? 

Trentacinque giorni dopo Jannik Sinner è riuscito nell'impresa di ribaltare tutto: ha vinto la finale di uno Slam come Wimbledon, forse il più affascinante - a Parigi legittimamente non saranno d'accordo (anche se "qui tutto è speciale. L’erba, il pubblico, la storia", Jannik dixit) - prendendosi la rivincita proprio contro il suo rivale numero uno - Carlos Alcaraz - rimontando il primo set di svantaggio (4/6 quando era avanti 4/2) e conquistando gli altri in modo autoritario (6/4 periodico) senza quasi lasciargli chance (briciole: una palla break nel secondo gioco del secondo set e due nell'ottavo del quarto set).


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Sinner batte Alcaraz e vince Wimbledon. La chiave del match secondo Carlito

La chiave della vittoria? L'ha raccontata con grande lucidità di analisi lo stesso Carlos Alcaraz. «Non lo tengo da fondo campo», aveva detto al suo angolo nel corso della partita. Poi in conferenza stampa ha aggiunto: “In certi momenti non sapevo cosa fare. Dalla linea di fondo sentivo che era più forte di me, e non potevo fare nulla. Penso che la chiave sia stata la seconda di servizio. Lui rispondeva davvero bene alla mia seconda, e grazie a questo era sempre in posizione per attaccare sulla palla successiva. È molto difficile quando senti di dover solo difenderti, correndo da una parte all’altra del campo in continuazione. Questa era la mia sensazione. Ma fisicamente, no, non mi sono sentito giù.”

Sinner-Alcaraz secondo Bertolucci, Panatta, Vagnozzi e Cahill

"Dopo 3/4 game del secondo set. La vera chiave è stato l'ace di seconda sul 30 pari", la sottolineatura di Paolo Bertolucci nel podcast La Telefonata che tiene con Adriano Panatta. E il vincitore del Roland Garros 1976: "Io ho rimarcato il coraggio che ha avuto in certe occasioni. Servono gli attributi per giocare così. Sinner è un grandissimo campione, una persona speciale. Perdere a Parigi in quel modo e non fare una piega dopo essersi ritrovato sotto di un set in finale a Wimbledon ne è la prova - ha precisato Panatta -. Ha continuato a fare il suo gioco perché ha fiducia in sé stesso e questa è una dote. Se ne frega se gli fanno il punto contro".

“È stato davvero coraggioso oggi, nei momenti importanti è stato davvero coraggioso”, le parole a caldo dell'allenatore di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, riportate da Ubitennis, a proposito della vittoria contro Carlos Alcaraz. Con Darren Cahill, che ha chiosato: “La partita di oggi è stata una partita di momenti, di chi sarebbe salito in cattedra nei momenti decisivi e avrebbe fatto qualcosa. A Roland Garros è stato Carlos, e oggi è stato Jannik. Quindi non potremmo essere più orgogliosi di lui”.

E Sinner cosa pensa di questi 35 giorni passati tra la sconfitta a Parigi e il trionfo di Londra? "Quando ho perso la finale di Parigi, ho provato ad accettarlo. Meglio perdere una finale così, lottando, che prenderle e basta. Mi sono detto che era importante non buttarmi giù, perché c’era un altro Slam alle porte. E oggi sono qui con questa coppa”.

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