Sven-Goran Eriksson: "Ho il cancro, mi resta da vivere un anno"

Eriksson, l'ex allenatore della Lazio, malato di cancro: "Devo lottare finché potrò"

di redazione sport
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Sven Goran Eriksson (foto Lapresse)
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Sven-Goran Eriksson, ex allenatore della Sampdoria: “Ho il cancro, mi resta un anno di vita”

Sven-Goran Eriksson ha il cancro. L'ex allenatore di Roma, Lazio (con cui vinse lo scudetto), Fiorentina, Sampdoria ed ex ct della nazionale inglese (primo tecnico straniero sulla panchina dei 3 Leoni dal 2001 al 2006) lo ha rivelato a una radio svedese: "Tutti avevano capito che non stavo bene, immaginavano fosse cancro e lo è. Devo lottare finché potrò".

Lo svedese, 75 anni, ha spiegato la prognosi data dai dottori: "Nel migliore dei casi un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte, ma ricavarne comunque qualcosa di buono da questa esperienza".

Sven Eriksson ha detto di essere improvvisamente collassato mentre faceva una corsa di 5 km. Dopo aver consultato i suoi medici, si è scoperto che aveva avuto un ictus e aveva anche un cancro.

Sven Goran Eriksoon, una carriera vincente in panchina

Eriksson ha portato il Benfica a vincere tre titoli nella massima serie portoghese e un secondo posto in Coppa dei Campioni prima di guidare la Lazio al secondo e più recente trionfo in Serie A nel 1999-2000. Sven ha preso il posto di Kevin Keegan come allenatore dell'Inghilterra nel gennaio 2001, assumendo la guida della cosiddetta generazione d'oro del paese, l'etichetta assegnata a un gruppo di giocatori che prosperavano nei loro club. Nonostante la ricchezza di talenti su cui fare affidamento, tra cui David Beckham, Steven Gerrard e Wayne Rooney, Eriksson è stato eliminato ai quarti di finale ai Mondiali del 2002 e 2006, nonché agli Europei del 2004. La sua carriera da quando ha lasciato l'incarico con l'Inghilterra lo ha visto in Premier League alla guida di Manchester City e Leicester, oltre a essere stato anche ct di nazionali come Messico, Costa d'Avorio e Filippine.