Veneto, Meloni pronta a lasciare la presidenza alla Lega. Ma FdI avrà in mano la giunta regionale
Le contropartite della premier per l'ok ad Alberto Stefani
Veneto al voto il 23-24 novembre
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato oggi il decreto per l'indizione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale. I cittadini veneti saranno chiamati alle urne domenica 23 e lunedì 24 novembre prossimi. "Ho firmato il decreto che fissa la data delle nuove elezioni regionali. Si conclude la legislatura e annuncio ufficialmente che si andrà a votare domenica 23 novembre dalle 7.00 del mattino fino alle 23.00 e il giorno successivo, lunedì 24 novembre, dalle 7.00 del mattino alle 15.00", annuncia Zaia in una nota.
In realtà di tratta dell'ufficializzazione di ciò che era ormai scontato in quanto quella di fine novembre era l'ultima finestra per il voto delle Regionali e Zaia non poteva non fare questo passaggio e anche perché il governo aveva chiesto, visto che Marche, Calabria e Valle d'Aosta andranno al voto in ordine sparso, alle altre tre giorni (Veneto, Puglia e Campania) di fare un unico election day. E quindi il 23 e il 24 novembre.
Ma la vera notizia, al di là della data, è che la settimana prossima, dopo il raduno di Pontida della Lega di domenica prossima, potrebbe sbloccarsi il nodo delle candidature nel Centrodestra. Come noto, visto che i sondaggi danno la maggioranza di governo nettamente sfavorita in Campania contro Roberto Fico e in Puglia contro Antonio Decaro, è il Veneto con il braccio di ferro che dura da settimane tra Fratelli d'Italia e la Lega.
Secondo quanto Affaritaliani è in grado di rivelare da fonti ai massimi livelli dei tre partiti del Centrodestra, Giorgia Meloni sarebbe pronta ad "accontentare" Matteo Salvini e a lasciare che dopo Zaia ci sia un altro leghista alla guida della regione Veneto (Alberto Stefani, nome già fatto da Salvini), malgrado alle scorse elezioni europee FdI sia arrivata al 37,5% e il Carroccio al 13%. In cambio il partito della presidente del Consiglio, però, pretenderà di avere almeno cinque assessorati in Veneto (tra i quali i principali ovvero sanità, lavori pubblici-trasporti e bilancio), la vice-presidenza della giunta e la presidenza del consiglio regionale.
E, ovviamente, Meloni metterà sul tavolo anche il fatto che in futuro, alle prossime elezioni regionali e comunali, dovranno esserci contropartite a favore di Fratelli d'Italia e, per esempio, la Lega rischia di restare al prossimo giro con pochissimi sindaci in Veneto nei comuni sopra i 15mila abitanti.
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