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Il buono, il brutto e il cattivo
Cabine di regia: pontificano, promettono, fingono. Un fenomeno italiano

Sono tante, infinite, organizzate per piccoli gruppi, perennemente in conflitto e non hanno mai avuto una soluzione univoca in un anno di Apocalisse, parlano, pontificano, promettono e spesso fingono perché non hanno uno straccio di idea condivisa. L’Italia ha scoperto l’ultimo fenomeno politico: la cabina di regia che a differenza del suo significato, in questo caso si caratterizza per la sua moltiplicazione esponenziale, che spazia dal non decidere quale cavolo di vaccino scegliere, comprare e chi deve essere l’Ente Supremo (Stato, Regioni, Pro Loco, Circoli Arci, o altro) che può decidere qualcosa senza inficiare il grande o piccolo lavoro svolto dalle divisioni agguerrite che si sparano a vicenda.

Fuoco amico o nemico poco conta perché non c’è Speranza che vuole aprire i bar e i ristoranti ma solo fino alle 11.00 del mattino, e vietare l’asporto dalle 14.15 alle 22.15, poi potrebbe essere consentito. I centri vaccinali sono stati spostati dalle ASL alle palestre di Zumba e pilates, ormai desertificate dalle abbondati libagioni degli italiani. Italiani in coda in ordine sparso, tra generali che promettono di militarizzare le somministrazioni e regioni colorate che hanno smesso di credere al significato stesso delle limitazioni. L’illuminato Presidente metafora antica ma sempre attuale di un Preside che non riesce più a controllare il caos delle classi di scalmanati che si tirano insulti e palline, ripete: son ragazzi, cresceranno dopo la maturità.

Ma intanto centinaia di migliaia di post-emigranti tornano al paese per la degustazione autoctona, e si ritroveranno in un vuoto di regole, isolati, terrorizzati dal rientro nelle “prime case” in compagnia della mamma nelle ”seconde case”, siano esse di proprietà che in affitto. Il Nord-est è sempre meno efficiente, e la Brianza assomiglia alle provincie depresse del meridione, sempre più meridione, dove le profetiche parole dell’inascoltato Sciascia si fanno sentire: ”perché l’Italia è diventata Sicilia,” ma solo nelle sue manifestazioni peggiori e non per le meraviglie barocche o naturali.

Il comunicato ufficiale del mattino viene anticipato da tutte le trasmissioni possibili e immaginabili e le facce stesse di ministri e sottosegretarie ci appaiono sconosciuto come al “festival dei debuttanti di Castrocaro”, importante è comunicare, poi si cercherà di dare un senso compiuto a quanto improvvidamente affermato. Ecco il punto è sempre quello, il centro, il cuore è la nostra atavica capacità di non provare vergogna, di non sentire il peso della responsabilità, perché forse ho detto cazzate ma se non fosse per i cinquecento morti al giorno, e un Paese in default, riusciremmo a sopportare questo inferno perché siamo abituati al peggio, e da sempre.

Tra i no-vax che contaminano le corsie e piccoli giornalisti mocciosi e spocchiosi , “dio ce ne Scanzi e liberi” che saltano la fila eterni Marchese del Grillo, anche oggi si aspetta il comunicato, dunque dalla nonna ci si potrà andare ma alternando i nipoti, e l’amante non si potrà incontrare se non al domicilio (e questo è un problema se la moglie non è in vacanza), l’agnello sarà bandito ma per volere di altre cabine di regia, e dopo la mezzanotte si potrà fare il bagno.

Ormai non riusciamo più ad indignarci, se neppure la Scienza riesce a rassicurarci perché basta farla raccontare alle nuove star e starlette tele-geniche che tutto viene assorbito dal rumore insopportabile della chiacchiera, diventa l’ennesimo gossip vaccinale. Si avvicina una Pasqua senza Resurrezione, la compagnia di giro, per qualche ora non comunicherà e forse qualcosa migliorerà, speriamo, anche perché le previsioni metereologiche non promettono niente di buono. Buona Pasqua

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