M5s, il tramonto del movimento-statico: via Paragone, ora è tutti contro tutti
Non c’è più Paragone. Eschilo a palazzo, Orestiadi moderne raccontano il tramonto del Movimento-Statico
Effettivamente ne avevamo viste di tutti i colori, e la rissa parlamentare e politica è una delle discipline sportive che dovrebbe essere inserita nei Giochi poco Olimpici della contemporaneità, ma quello che sta accadendo nell’ex-Movimento ormai molto statico assomiglia a un ciclo di tragedie elleniche. Non c’è (più) paragone, volitivo giornalista leghista prontamente accorso in soccorso dei vincitori ma intelligentemente defilatosi poco prima dell’impatto con l’iceberg, e naturalmente chi sbatte la porta, sa quello che deve dire e che stracci far volare. Come nelle tragedie che si rispettano c’è il tutti contro tutti e la violenza verbale è la misura della pochezza, del vuoto di un’accozzaglia politica nata esclusivamente per l’insipienza degli altri nel saper leggere il disastro sociale e culturale del paese. Bravi certo, in questo, per la piccola tattica di mettersi al comando delle armate sconfitte e disilluse.
Con tanto di pifferaio magico, oggi sempre meno magico, che ha messo all’incasso un’intuizione cui hanno abboccato milioni di votanti, e poi è storia recente, governi con chiunque, accordi locali molto fantasiosi e la boutade quotidiana assurta al rango di strategia politica. Ex-tutto, ballerini, venditori di ghiaccioli, impiegati dei Club Med, disoccupati in genere e qualche preside di provincia, si ritrovano a governare il paese, che tanto si governa da se,e benissimo, nel caos millenario in cui continua a galleggiare. Ma ora si parla di rate,di IBAN,di conguagli mai arrivati,di gestione poco trasparente,la Casa Reale Visionaria dei Casaleggio, è diventata da think tank, un esattore dei tributi, che i nuovi ricchi fanno fatica a riconoscere, impegnati in improbabili selfie dalle Maldive.
Dunque, elenchi di morosi, sputtanamenti e giustificazioni, defezioni e costituzione di nuovi partiti eco-compatibili, comunque prima del nuovo di Pippo che arriverà a giorni, e in questa mattanza poco edificante, nella camera della morte continua sorridere l’ineffabile Di Maio, cui forse si riferisce l’espulso quando parla del “Nulla”. Il 2020 politico non promette nulla di buono, nonostante la tisana del nostro Presidente, e le nevrastenie diffuse,con l’insopportabile ritorno al protagonismo retorico perfino del Brontosauro di Arcore,il clima è ammorbato dalla condizione di crisi permanente.
Il Movimento-Statico non ha nessun futuro, e dunque il saccheggio residuo delle Casse è un classico del terrore e della Pirateria, questo Paragone lo sa, e forse ha dato un segnale di dignità che i suoi sodali hanno dimenticato durante il salto di qualità sociale, da miracolati di un quiz a premi dove pur non sapendo rispondere a nessuna domanda, hanno vinto i milioni. L’espulso tornerà in sogno a quanti continuano a credere che Bonafede possa fare il ministro, e lo scugnizzo napoletano il primo ministro,dovrebbero sapere che i miracoli, come i botti di capodanno, svaniscono all’alba e possono stare tranquilli : non si ripeteranno.
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