Poveri vs ricchi in spiaggia, tra crudi di pesce e divieto di schiscetta
Ogni anno si scatena una delle più grandi guerriglie sociologiche, che vede contrapposti schieramenti politici e culturali, tra vecchie e nuove ambiguità...
Ricchi vs poveri, l'ultima battaglia è sulle spiagge. Tra crudi di pesce e il divieto di schiscetta
Strano paese l’Italia, forse il solo dove ricchi e poveri spesso vengono messi alla berlina senza soluzione di continuità. I ricchi perché spesso “arricchiti” e dunque volgari, arroganti, urlanti e amanti della galassia della pacchianeria, esibizione smodata di denaro, che nasconde chissà quali inconfessabili segreti.
I poveri, beh i poveri: brutti sporchi e cattivi rappresentano il vero specchio dove nessuno di noi ha la voglia o il coraggio di riflettersi, ma in queste dinamiche sociali fluide e fluttuanti esiste un momento particolare in cui è possibile fare una valutazione precisa sullo stato di “salute”, o della malattia, e ovviamente sono le vacanze d’agosto.
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Ogni anno si scatena una delle più grandi guerriglie sociologiche, che vede contrapposti schieramenti politici e culturali, tra vecchie e nuove ambiguità, in un persistente pendolo di Foucault dove tra il Twiga di Forte dei Marmi e la spiaggia libera di Coccia di Morto a Roma, si cerca di dare un volto al magma indifferenziato e vacanziero di questo paese.
Sì, perché i giornaloni sanno come smantellare le certezze del neo-arricchito un po’ fascista, che nasconde l’indebitamento per gustare un plateau di pesce crudo sotto il tendone del Super-Tamarro, croupier straordinario dei nuovi modi e dei nuovi stili. La Pizza al Prosciutto spagnolo è il must da 59€: irrinunciabile. Si parla addirittura di una verifica all’ingresso di questi luoghi prestigiosi, dove inappuntabili camerieri hanno la capacità di valutare la capienza finanziaria, dell’ospite ammesso.
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