Culture

Domestikator, la polemica scultura al Centre Pompidou di Parigi

 

Roma, (askanews) - Dodici metri di altezza, una struttura che ricorda le costruzioni Lego o dei container, così grande che ci si può camminare dentro, ma a guardarla un po' più da lontano non sembrano esserci dubbi: la macroscultura "Domestikator", dell'artista olandese Joep Van Lieshout, evoca un gigantesco rapporto sessuale "a terga". L'opera è stata oggetto di un'accesa polemica a Parigi, dove il museo del Louvre ha rifiutato di accoglierla nel Giardino delle Tuileries come parte della Fiera Internazionale d'arte Contemporanea.Dopo due settimane di limbo, alla fine il Centre Pompidou è arrivato in soccorso dell'installazione, offrendo la piazza antistante al museo per l'esposizione. Ma cosa ne pensano turisti e visitatori? Rita viene dal Canada: "E' bello, molto interessante, poi mi hanno chiesto: 'hai capito cosa rappresenta?' Ho detto no, credo che tutti i vari pezzi sono interessanti, mi immagino guardare dalle finestre e vedere qualcosa, e lui ha detto: 'In realtà si tratta di una posizione a pecorina'. Ah! Bè, è ancora interessante, però guardavo le parti e non l'insieme, ma mi piace in tutti e due i modi".Secondo Van Lieshout l'installazione, che comprende anche altre parti meno polemiche oltre all'amplesso gigante, è pensata per far riflettere sui pericoli dell'"addomesticamento", come gli uomini controllano la natura, il mondo, l'allevamento, per spostarsi sul futuro: robot, intelligenza artificiale, manipolazione genetica. E in un'intervista ha sostenuto scherzando che in concreto ognuno può interpretarla come vuole, e che secondo lui sono due giocatori di rugby. Molti l'hanno presa in modo scherzoso, come Sylvain: "Unisce l'utile al dilettevole in qualche modo, e poi fa un po'...fa sorridere dai, è divertente, mi piace molto. Sarebbe una buona ispirazione per una casetta in campagna vicino al lago, dove viviamo noi, e poi i vicini l'apprezzerebbero molto...!"