Culture

Triennale, l'ignoto di ogni giorno secondo la Fondation Cartier

 

Milano, 20 ago. (askanews) - L'ignoto è al centro della XXIII Triennale internazionale e nella mostra "Mondo Reale", presentata dalla Fondazione Cartier pour l'art contemporain, prende la forma di un viaggio, più estetico che concettuale, nell'ignoto della quotidianità. L'ignoto di ciò che ci è vicino."L'idea della mostra, e grazie all'allestimento di Formafantasma penso che si siamo riusciti - ha detto ad askanews il direttore artistico della Fondazione parigina, Hervé Chandès - è quella di mettere lo spettatore nella posizione degli artisti, ossia di essere messi di fronte a qualcosa che non sappiamo, che può disturbarci, qualcosa che non capiamo. E in qualche modo è la stessa posizione fisica del personaggio qui accanto, l'uomo sulla barca di Ron Mueck".Non sappiamo dove l'imbarcazione stia dirigendosi, né le motivazioni che stanno dietro al viaggio, ma sappiamo che l'arte è uno degli strumenti più adatti per affrontare l'inatteso e il sorprendente. Che siano le formule lasciate sulle lavagne dei matematici, oppure il volto di David Lynch che interroga una scimmia sospettata di un crimine. O ancora la voce di Patti Smith che legge un testo scientifico, per poi scivolare nella poesia. Anche quella della nostra inafferrabile realtà."Io penso che sia anche una mostra sull'accoglienza - ha aggiunto il direttore - su come gli artisti accolgono chi arriva. E quindi è anche un'esperienza estetica".La potenza della natura in un film di Artavazd Pelechian che diventa poesia visiva; il dialogo su Chernobyl di Paul Virilio e del premio Nobel Svetlana Aleksievic; l'orsacchiotto inquietante di Fabrice Hyber: "Mondo Reale" è una sorta di enciclopedia, articolata però senza una struttura ideologica, come se le singole voci fossero libere di essere disconnesse. Collegate però dalle bellissime didascalie delle opere."È vero - ha concluso Hervé Chandès - che qui abbiamo molta diversità e che molto ha a che fare con gli oggetti e questi rimandano al titolo della mostra, 'Mondo reale'. Io credo che la cosa interessante dell'esposizione sia la varietà delle forme espressive, e quindi è una mostra sull'idea dell'arte e sugli artisti. Non vogliamo avere il controllo, vogliamo lasciare andare le cose, grazie alla forza degli stessi oggetti".Questa mancanza di controllo è la cifra della stessa XXIII Triennale, la misura della profondità del ragionamento che si è provato a imbastire a Milano, dove lo sconosciuto diventa esperienza creativa e possibilità.(Leonardo Merlini)