Spettacoli

Carrà, fan e amici alla camera ardente: "Ciao Raffa nazionale!"

 

Roma, 8 lug. (askanews) - Un'ondata di affetto senza fine per una donna unica, la "Raffa nazionale", che ha saputo unire gli italiani e tutte le generazioni. Sfilano in rispettoso silenzio i fan e gli amici accorsi in Campidoglio a Roma, dove è allestita la camera ardente, per un ultimo saluto a Raffaella Carrà, nel secondo giorno di commemorazioni - dopo il corteo funebre partito mercoledì dalla sua abitazione - che le dedica la sua Roma.L'ex compagno Sergio Japino è arrivato sul presto assieme a dei fiori bianchi.Al lato della bara, semplice come l'aveva voluta lei, su un maxi schermo scorrono le immagini della sua carriera. Girasoli e rose gialle inondano la stanza della Protomoteca. Sono giunti da tutta Italia a salutare la Carrà, alcuni portando un omaggio floreale, rigorosamente giallo."La personalità, l'educazione, il saper tenere la gente attaccata alla televisione, è tutto Raffaella, è tutto, è come se fosse una sorella, una mamma", racconta una fan, originaria di Arezzo."Al di là che la mia borsa dice tutto, io credo che in Italia siano pochi i 'fenomeni' che hanno uniti tutti e ci uniscono, alcuni importanti, altri un po' meno: il calcio, la pizza e la Carrà", racconta un ragazzo."La Raffa nazionale è un po' lo stemma dell'Italia, la rappresentazione dell'Italia, una perdita enorme", aggiunge."È una fortuna, ma per me anche un dolore e una sfortuna, perché io la volevo incontrare da viva, è sempre stato il mio sogno. Per me è una donna speciale, non ci sarà nessun altro come lei, unica al mondo, una donna speciale", racconta una fan sfegatata.E poi c'è il fiume di messaggi sul libro delle condoglianze: "Grande!", "Sei un mito", "Ciao Raffa, resterai nel mio cuore", ma anche "Dall'alto aiutaci con il ddl Zan", si legge."Raffaella per noi è tutto, anche se io ho 30 anni, Raffaella fa parte di tutte le età ed è indimenticabile, soprattutto per la nostra comunità lgtb, che era molto molto a favore", sottolinea una coppia arcobaleno. "Perché Raffaella era il sole, era la solarità. Sono stato uno dei suoi ballerini a Carramba, no iniziato con lei. Era come la si vedeva, per me è stata una mamma, io ho iniziato con lei che avevo 20 anni, per cui sentivo proprio l'affetto di un mamma. Ci si divertiva con grande professionalità e per questo non smetterò mai di ringraziarla", racconta Massimiliano Varrese, ballerino."Il mio idolo da sempre, mia mamma mi raccontava che mi addormentavo con 'Maga maghella', sono nato e cresciuto con Raffaella. Ho avuto modo di incontrarla tante volte a Milano, io vivo a Milano per lavoro, l'abbiamo vista da Fazio a Che tempo che fa e ho delle fotografie (sulla maglietta) che me la ricordano con affetto", racconta un insegnante suo grande fan. "Ci siamo cresciute, abbiamo i nonni e i genitori che ci raccontavano sempre e ci facevano vedere non è la Rai", rivela una giovane ragazza."Durante le serate sempre, almeno una sua canzone ci deve essere sempre per forza, perché sennò non è una serata secondo me", aggiunge una sua amica."Noi ci siamo cresciuti insieme con i nostri figli, io li ho tutti all'estero e loro sono disperati e mi hanno detto 'almeno tu mamma puoi andare a omaggiare questa donna'", dice una signora di 90 anni in grande forma."Raffaella per me è stata la mia gioventù, perché io a novembre faccio 80 anni, lei è del '43, io sono del '41", aggiunge un'altra signora.Ci sono anche stranieri e giornalisti spagnoli, perché Raffaella era una grandissima star internazionale:"Ho ballato 15 anni con la sua musica, vengo dal Cile, sono molti anni che vivo qui, però in Cile era famosa. Lei è stata la regina del festival di Vina del Mar, che è un festival molto importante che abbiamo", ricorda una signora cilena.