Spettacoli

La cena di Natale, Scamarcio-Chiatti tra sentimenti e tradimenti

 

Roma (askanews) - La coppia Scamarcio-Chiatti al cinema funziona sempre, e dopo il successo di "Io che amo solo te" i due protagonisti tornano in Puglia per il sequel, "La cena di Natale", sempre diretto da Marco Ponti, al cinema dal 24 novembre. Questa volta lei è incinta ma lui continua a distrarsi con un'altra donna, e intorno a loro torna tutto il girotondo di amori, tradimenti, segreti: il papà di lui, Michele Placido, continua a corteggiare la madre di lei, interpretata da Maria Pia Calzone, il fratello omosessuale, interpretato da Eugenio Franceschini, forse trova l'amore e contemporaneamente mette incinta l'amica lesbica, Eva Riccobono. Chiatti e Scamarcio lavorano insieme dai tempi della fiction "Compagni di scuola", e sono stati protagonisti dell'enorme successo dei film tratti dai romanzi di Federico Moccia, "Tre metri sopra il cielo" e "Ho voglia di te"."Siamo molto legati, molto affiatati, perché ci vogliamo bene. E' come quando incontri un amore, riesci ad essere te stessa, puoi essere libera anche di spogliarti dei tuoi timori. Lui mi conosce bene, sa come prendermi, e poi io ero incinta, era un momento abbastanza delicato per me, avevo bisogno di un compagno di lavoro come lui".La cena di Natale del film è condita di colpi di scena e sentimenti, con il tono lieve della commedia, ma quello di Scamarcio è il personaggio più ricco di sfaccettature, non proprio un romanticone pronto a fare il papà."Abbiamo detto, ok, schiacciamo un po' il piede sull'acceleratore dei difetti di Damiano, mettiamolo in una situazione in cui lui è imperdonabile, e vediamo se riusciamo a generare un senso di empatia con il pubblico, e in qualche modo riusciamo a perdonarlo. Non so se ci siamo riusciti.A me piace molto lavorare cercando sempre di trovare dei personaggi controversi, anche nella commedia.Questo è stato poi in realtà il segreto, l'ingrediente fondamentale, che ha fatto grande la commedia all'italiana, se pensiamo a 'I mostri' di Risi, a 'Divorzio all'italiana', ai personaggi di Scola, 'Brutti, sporchi e cattivi'.Io penso che il cinema possa essere, la commedia, possa essere un genere che in maniera ironica riesce ad affrontare dei temi o dei paradossi che fanno parte degli esseri umani".