Spettacoli

"La cena perfetta", Greta Scarano: adoro mangiare e la mia chef

 

Roma (askanews) - Lui è un camorrista dal cuore tenero, lei una chef piuttosto irascibile e insieme hanno una missione: creare un ristorante di alta cucina. Ne "La cena perfetta", nei cinema il 26, 27 e 28 aprile, Salvatore Esposito e Greta Scarano si misurano con un film che unisce commedia sentimentale, azione e dramma. Il regista è David Minnella, che ha diretto diversi programmi tv, anche di cucina, come "La notte degli chef".Esposito spiega: "Carmine non è un camorrista, è uno di quei ragazzi che probabilmente in un'altra vita, in un altro contesto, sarebbe stato tutt'altro. E infatti quello che fa appena ne ha l'opportunità è quello di conquistarsi una seconda possibilità".La seconda possibilità gliela offre l'incontro con quella chef sempre un po' sopra le righe. Greta Scarano racconta: "Io adoro mangiare, adoro i programmi di cucina, adoro andare per ristoranti, poteva anche essere scritto meno bene il film, probabilmente lo avrei fatto lo stesso, pur di far finta di essere una chef. E' un ambiente gerarchico, quindi uno deve capire molto bene le gerarchie. Io ero il capo della cucina quindi era perfetto, non dovevo capire molto, dovevo solo essere il capo della cucina. E poi c'era la brigata con i vari sous chef. Io mi sono divertita tantissimo a trattare male le persone che però dopo, puntualmente, dovevo andare a chiedere scusa a fine riprese, perché veramente esageravo. E' anche scritto così, però tipo ad uno gli dicevo 'ti faccio lo scalpo'. Cioè gli dicevo di tutto a questi poveracci, molti dei quali cucinavano per davvero". Alla domanda se ci sia qualche similitudine tra il lavoro dello chef e quello dell'attore Esposito risponde: "A volte dei piatti preparati da determinati chef sono delle opera d'arte a tutti gli effetti, e allo stesso tempo loro creano, come facciamo noi attori con i nostri personaggi. Credo che in loro ci sia un essere maniacale nella preparazione, nel rigore, nell'utilizzo delle materie prime, noi lavoriamo molto più di fantasia. Però credo che dal punto di vista artistico sì, ci sono molte similitudini".