Spettacoli

Piotta spiega "Lella... e poi", il primo brano contro il femminicidio

 


Roma, 7 mar. (askanews) - "'Lella... e poi', il titolo originario è 'Lella', Edoardo de Angelis e Stelio Gicca Palli, che sono gli autori originali mi chiesero, in occasione del cinquantenario della canzone, di farne una versione aggiornata, sia a livello di arrangiamento che con l'inserimento di un rap. Cosa che ho fatto con Francesco Santalucia, e lo abbiamo, secondo me, riportato alla sua vera matrice. Il brano è fortemente drammatico, la versione che è nota ai più è un po' strana, perché si balla e si canta, ma si parla di un femminicidio. Quindi la abbiamo riportata in minore, con una battuta molto più lenta, in modo che questa oscurità, questa drammaticità potesse uscire. È la prima canzone che parla di femminicidio": così Piotta, nome d'arte del rapper e produttore discografico Tommaso Zanello, spiega ad askanews come è nata la cover del brano "Lella... e poi", brano del 1971 di Edoardo De Angelis e Stelio Gicca Palli.Piotta ha ripubblicato "Lella" nel 2021, riscrivendo e riarrangiando in una chiave completamente nuova quella che è considerata la prima canzone contro il femminicidio, ora inserita nel nuovo album "'Na notte infame" (La grande Onda)."C'è una componente in più che potremmo definire pasoliniana, perché il ragazzo giovane che uccide la signora alto borghese molto più grande di lui, lo fa in un gesto di stizza, perché scaricato da lei alto borghese si sente tradito come classe proletaria, c'è una doppia componente, una di genere e l'altra sociale", ha sottolineato Tommaso Zanello.