Spettacoli

"Prima di andar via", la famiglia di Giorgio Colangeli in un ring

 

Roma, (askanews) - Una tranquilla cena di famiglia si trasforma in una resa dei conti e in una tragedia dopo un annuncio inaspettato nello spettacolo "Prima di andar via", scritto da Filippo Gili, diretto da Francesco Frangipane, interpretato dallo stesso Gili, da Giorgio Colangeli, Michela Martini, Aurora Peres, Barbara Ronchi. Il figlio informa genitori e sorelle che ha intenzione di suicidarsi, perché annientato dal dolore per la morte della moglie. In un attimo quella stanza diventa un ring dove i vari componenti della famiglia si fronteggiano come pugili.L'autore spiega: "Comunicandolo alla famiglia cerca di farla passare de visu, cerca di trasmetterne la forza, la lucidità, la serenità, piuttosto che lasciare la famiglia semplicemente con un bigliettino alla mercè di spasmi ignoti. Un uomo che dice 'non sarò più vivo' è una cosa che loro non sanno gestire, al di là del dolore che provoca. Questa è una pièce che è incentrata fondamentalmente sulla possibilità di scatenare improvvisamente all'interno di una famiglia medioborghese qualcosa di inaudito e di inaffrontabile".Giorgio Colangeli interpreta il padre. "Il padre quindi agisce anche a livello autoritario, cerca di ricondurre il figlio alla normalità, la situazione ad una ricomposizione utilizzando il suo ruolo di pater familias, però non ci riesce e questa impotenza è una cosa molto dura, molto forte". Secondo l'attore questo terribile confronto collettivo, improvviso, ineluttabile, con la separazione e con la morte, è stato sperimentato da altre generazioni. "Tanto tempo fa quando un giovane partiva per la guerra e salutava i suoi, beh, forse era qualcosa di simile. Era una situazione che in qualche modo si poteva anche vivere, se non nella vita di tutti i giorni, nella vita di una famiglia poteva capitare che accadesse"."Mi piaceva appunto rinventare un meccanismo che mettesse le persone in condizione di dover toccare con mano questo archetipo abbastanza dimenticato, per fortuna dimenticato, perché le guerre non ci sono, per tanti motivi, non dalle nostre parti almeno, però che era un meraviglioso fertilizzante dell'animo umano" ha concluso Gili.