Meglio l'originale: gli italiani preferiscono la qualità ai tarocchi
L'estate - che quest'anno ancora stenta ad arrivare - è uno dei momenti dell'anno più floridi per il mercato dei prodotti "taroccati", complici le spiagge affollate e la spensieratezza di chi in vacanza si concede quell'acquisto in più. Ma, gli italiani cosa pensano dei prodotti contraffatti? In quanti realmente preferiscono un prodotto del quale non conoscono la provenienza? A rivelarlo è un'indagine condotta da Zumba, il brand di lifestyle internazionale con precise linee guida per garantire la preparazione di tutti gli istruttori all'insegnamento dei vari programmi di Zumba®, promuove sempre e comunque l'autenticità a tutela della qualità offerta al consumatore.
Secondo la ricerca, il 51% degli intervistati dichiara di non aver mai acquistato prodotti falsi nella propria vita, mentre solo il 14% ammette candidamente di acquistare un tarocco, se lo ritiene carino. Chi vìola la legge contro le contraffazioni lo fa prevalentemente per ragioni di inferiorità del prezzo (41%), essendo difficile trovare altre motivazioni valide per scegliere qualcosa di dubbia provenienza e qualità.
Anche il cibo, patrimonio di saperi e sapori italiani e tra le più riconosciute eccellenze italiane, viene messo sotto attacco dai falsari ed è minacciato dai "marchi tarocchi". E se il 21% sceglie solo prelibatezze di origine controllata indipendentemente dal costo, la ben più ampia fetta del 68% degli italiani opta per cibo selezionato, ma senza trascurarne il prezzo. Solo il 10% riempie il carrello del supermercato di tutto quello che desidera mangiare senza badare a qualità e salute.
E per quanto riguarda l'istruzione? Spesso capita di seguire dei corsi professionali per lavoro oppure per passione o sport. In questo caso, l'approccio è - fortunatamente - molto selettivo. Secondo il sondaggio, ben il 74% di chi vuole migliorare le proprie conoscenze o allenarsi in modo corretto, prima di selezionare un corso, verifica minuziosamente che l'istruttore sia qualificato all'insegnamento della disciplina. Solo il 4% di chi probabilmente è costretto a seguire una determinata lezione dimostra assoluto disinteresse per le conoscenze di chi insegna.