Gli spazi della casa influenzano la qualità delle relazioni in famiglia
La scelta dei luoghi dove viviamo, la definizione degli spazi della casa stessa, possono influenzare, anche se non ce ne accorgiamo, la qualità delle relazioni all'interno della famiglia. Ne parlano gli architetti Ambrogio Risari e Claudio Lopasso nell'incontro "Habitat e Famiglia", organizzato da Oeffe – associazione non profit che si occupa di orientamento familiare – in programma giovedì 23 maggio alle 21 presso lo Spazio Eventi Sagsa, Ripa di Porta Ticinese 111, a Milano.
Quando si parla di “famiglia”, la casa dove si vive è, naturalmente, uno dei temi che si toccano più spesso. Sia le case che vediamo nelle riviste patinate, sia quelle che ci sono nei cataloghi, uguali in tutto il mondo, delle catene di arredamento, non sono pensate per risolvere le esigenze di una famiglia. Si limitano a proporre le case come fossero dei meri contenitori per persone; le rendono così dei "non luoghi" perché non favoriscono le relazioni tra i membri della famiglia: parlare, condividere momenti belli, crescere o invecchiare con i tempi e le esigenze di ognuno, aiutarsi e incontrare altri.
“Siamo convinti che le famiglie possono contribuire a un dibattito culturale più vicino alle esigenze della gente comune, aggiungendo concretezza e ottimismo – dichiara il dottor Giorgio Tarassi, presidente di Oeffe. – Per questo la nostra associazione, da sempre attenta alla crescita e al miglioramento delle relazioni familiari, quali punto chiave della felicità e del benessere personale, familiare e sociale, promuove in Italia corsi di orientamento familiare rivolti a genitori e coniugi attraverso una rete di 21 associazioni (www.famigliaok.it)”.
“Habitat e famiglia” è il primo incontro di "Oevents", un Progetto culturale di Oeffe che esplorerà le nuove possibilità per vivere bene in famiglia oggi a Milano, toccando diverse tematiche come: spazi, tempi, economia, relazioni, gioco, dialogo tra generazioni e amicizia.
L'orientamento familiare
Lo scopo del family enrichment (orientamento familiare) è promuovere e sostenere lo sviluppo di famiglie interessate al proprio miglioramento. È documentato che la felicità della famiglia influenza direttamente la qualità della vita delle singole persone e la stabilità e il bene comune della intera società. L’attività dell’associazione si svolge attraverso corsi, seminari, incontri di continuità, in cui i coniugi – primi destinatari dell'orientamento familiare – sono aiutati e si aiutano a migliorare lo svolgimento dei loro compiti con l’acquisizione di una "mentalità professionale" (professional parenthood). Nello svolgimento delle attività formative è utilizzata una metodologia partecipativa, che si sviluppa attraverso l’analisi e la discussione in gruppo di casi (storie reali) e di documenti (note tecniche) inerenti alla vita familiare. Tale metodologia si dimostra efficace per l'acquisizione di una "prudential knowledge", cioè della capacità di analizzare insieme i comportamenti familiari e di intervenire con continuità, superando l'abitudine di prendere decisioni solo sulla base di emozioni o di stereotipi.