Test d'ingresso anche nei licei. Polemica sul numero chiuso

"Siamo pronti a denunciare le scuole che allestiscono test d'ingresso per le prime superiori. Siamo in piena scuola dell'obbligo e ogni criterio meritocratico, qui, è solo un danno per gli alunniLicei, istituti tecnici e convitti. Il numero chiuso non è più un'esclusiva di alcune facoltà universitarie. I test di ingresso sbarcano anche nelle scuole superiori. L'idea di molti presidi alle prese con il boom degli iscritti: "Non c'è spazio per tutti". Ma è polemica. I sindacati sono sul piede di guerra: "E' vietato, denunceremo queste iniziative".
Già negli scorsi mesi di gennaio e febbraio sono stati effettuati dei test in molte scuole: scritti di matematica e italiano, inglese e tedesco, logica e di musica. Tutti destinati a chi sta frequentando la terza media e con largo anticipo ha già scelto la scuola dove approdare. I risultati di questi test, scrive Repubblica serviranno ai presidi degli istituti superiori per fare selezione basandosi sui meriti, le conoscenze e le attitudini.
Il test "in età dell'obbligo" è un inedito pericoloso per la scuola pubblica italiana. Molti presidi però lo giustificano con il fatto che gli iscritti sono troppi, in alcuni casi le classi sarebbero sempre più di trenta alunni. Entra così in vigore la logica del merito anche in età adolescenziale. In alcune scuole la prova di ingresso non determina solo una graduatoria per l'ammissione, ma anche uno strumento per la formazione delle classi.
La Cgil però non ci sta. La segretaria nazionale del sindacati Gianna Fracassi ha dichiarato a Repubblica: "Siamo pronti a denunciare le scuole che allestiscono test d'ingresso per le prime superiori. Siamo in piena scuola dell'obbligo e ogni criterio meritocratico, qui, è solo un danno per gli alunni".