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Culture
Altamura torna al Medioevo e celebra Federico II, il patrono laico della città

Sulla strada del ritorno dalla sesta Crociata contro gli infedeli, Federico II di Svevia si ferma sull’altopiano delle Murge in territorio di Altamura, e vi ritrova i suoi soldati guariti dalla peste che li aveva colpiti prima della partenza dal porto di Brindisi per la Terra Santa. Affascinato dalla bellezza dei luoghi e dal clima salubre che aveva contribuito a guarire le sue truppe, Federico decide di riedificare la città di Altamura a sue spese e per ripopolare più in fretta l’abitato, convoglia in esso ebrei, arabi e greci che danno vita ai caratteristici rioni, detti claustri. Quattro diverse etnie, una sola storia: le difficoltà della vita quotidiana e la ricerca di salvezza ai tempi dell’imperatore svevo. Fa inoltre costruire la Cattedrale dedicata all’Assunta, una delle quattro basiliche palatine della Puglia con privilegi di esenzione da qualsiasi giurisdizione che non fosse quella del sovrano.  In realtà l’imperatore stupor mundi fa innalzare la chiesa per ottenere la benevolenza del Papa Gregorio IX che lo aveva precedentemente scomunicato. A distanza di secoli sono gli eredi di quella popolazione ad omaggiare oggi l’imperatore svevo con Federicus, la festa medievale organizzata ad Altamura dall’Associazione Fortis Murgia, che quest’anno si svolgerà dal 25 al 28 aprile. L’evento si svolge nell’ampio centro storico della città che si rilancia addentrandosi in uno dei temi più vivi del Medioevo, la società cortese come risposta laica al dominio culturale della Chiesa con la figura del cavaliere che incarna la nobiltà del cuore e non più le virtù militari e del sangue e con la donna che diventa simbolo di questo nuovo sistema, la fonte da cui si originano i comportamenti più alti e gentili.

L’edizione di quest’anno è dedicata a li agi, l’ultimo tema della triade dantesca “L’amor cortese, li affanni e li agi”, canto XIV del Purgatorio, con lo scopo di ricordare lo stretto rapporto esistente tra l’imperatore con la città pugliese. “L’impianto della manifestazione resta pressoché immutato. Cambia il tema di quest’ultima edizione della triade che è dedicata agli agi in tutte le sue forme, dai piaceri goderecci della società medievale alla bellezza. E cambia l’organizzazione del corteo che per la prima volta si terrà in notturna, in un percorso tra luci e fuochi”, anticipa ad Affaritaliani il direttore artistico Alessandro Martello. Danze in costume d’epoca, musica, cinema, gemellaggi e visite guidate faranno corona a Federicus che si conferma ancora una volta come la più grande manifestazione rievocativa del meridione italiano. Coinvolge infatti circa 1200 figuranti, riveste il centro storico della città addobbato con migliaia di drappi e bandiere, richiama diverse migliaia di visitatori anche dall’estero. Secondo Carlo Camicia, presidente di Fortis Murgia, la kermesse ha registrato l’anno scorso quasi 300mila presenze di turisti, anche per le numerose attrazioni che offre la città. Federicus diventa infatti anche occasione per scoprire anche altre bellezze turistiche, storiche, naturalistiche, architettoniche e gastronomiche della Murgia: dall’Uomo neanderthalensis di Altamura vissuto 150mila ani fa, la traccia visibile di un passato molto remoto, alle Orme dei Dinosauri, sino alla Gravina sotterranea (il Pulo) che si è creata dal continuo convogliarsi delle acque, e al pane riconoscibile dalla caratteristica forma accavallata, detta skuanète in dialetto locale. Il solo in Italia ad aver ottenuto la Dop.

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