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Culture
Si apre miart, ecco la 24esima edizione a Fieramilanocity
DECADES - Maria Lai, Presepe con figura, 1958 Mixed technique on paper and fabric

Un breve viaggio tra le corsie del padiglione di Fieramilanocity che ospita da oggi a domenica la 24esima edizione di miart, fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea: 185gallerie internazionali provenienti da 18 paesi oltre all’Italia. Bandita la video-art, almeno per quest’anno, i vari stand ospitano tele, disegni, installazioni e fotografie. Partendo dalla sezione Emergent si ha la sensazione di trovarsi in un déjà-vu: rivisitazioni di opere di Melotti, Dalì, Manzoni, persino Leonardo (forse complice il monumentale progetto che vede la città coinvolta nella celebrazioni dei 400 anni dalla sua morte), per citarne qualcuno,  e anche un temerario lavoro di un emulatore del Dorfles di “Vitriol”, che ci ha fatto soffrire non poco.

Rivisitare non è un delitto, la storia dell’arte è ricca di esempi, ma mancando attualizzazione e creatività i progetti restano muti. Per non far mancare nulla … ecco poi dei gessi che rappresentano una tartaruga, delle stampelle, delle gambe senza il busto, una mano mozzata, una spada (la roccia non c’è, però). Proseguendo s’incontrano le gallerie di arte moderna e contemporanea, nella cui sezione Established sono suddivise in Contemporary e Masters. Nella prima aleggia un senso di inquietudine, di angoscia che accomuna molte delle gallerie presenti. Ci sono eccezioni, ovviamente, ma si fatica a rilassarsi e lasciarsi coinvolgere da cromie o forme. La sezione Master è il regno, come sempre, di artisti di fama indiscussa: dai De Chirico ai Fontana, dai Melotti ai Capogrossi, dagli Schifano ai Burri, dagli Hartung ai Boetti…

Molto interessanti le opere ospitate nella sezione Decades: nove gallerie che, attraverso mostre personali o collettive, approfondiscono un particolare decennio: dagli anni 1910 - 1920 Avanguardie e bon ton, passando attraverso le opere di Maria Lai degli anni 1950, fino al 1990 con lavori di Jon Thompson, artista, curatore e accademico, noto per il suo coinvolgimento nello sviluppo della generazione degli artisti della Young British Art; non scontati gli accostamenti tra gli artisti della sezione Generations e bizzarri alcuni pezzi della sezione Object. Una curiosità: in tre stand compaiono installazioni con protagoniste paia di scarpe femminili, molto eleganti, con tacco alto e fiocchetto, sempre con tacco alto senza fiocchetto e piatte simil-babbuccia.

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