Distretto Italia
Nucleare, Conflavoro: “Necessario per competitività PMI”

“Il nucleare pulito, in particolare gli SMR, i reattori modulari di piccola taglia più veloci e facili da costruire, è la soluzione a medio-lungo termine più efficiente e sicura per raggiungere l’indipendenza energetica e quindi abbassare e stabilizzare i costi delle imprese per una maggiore competitività con gli altri Paesi. Se però da un lato la transizione energetica verso il nucleare può garantire nuove opportunità, dall’altro non deve comportare barriere per le imprese interessate a entrare nella filiera produttiva, come le PMI del manifatturiero, dell’ingegneria e della componentistica”. Così Enrico Fantini, delegato di Conflavoro allo Sviluppo d’impresa durante l’audizione alla Camera sul nucleare.
Gli fa eco il presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco: “Bene che con il Ddl Pichetto Fratin si torni a parlare seriamente, con la tecnologia odierna o in via di sviluppo, di nucleare. Una transizione che però non si concretizzerà subito, quindi per l’immediato confidiamo che il governo Meloni sdoppi i costi di energia elettrica e gas per ridurre il gap coi nostri competitor. Andrà poi elaborata la giusta strategia per coinvolgere in modo attivo le PMI nella corsa al nucleare pulito affinché non restino ai margini dei grandi player del settore, incentivando l’accesso alle gare pubbliche e le politiche formative e facilitando le collaborazioni internazionali. Il governo, con benefici fiscali e incentivi mirati, dovrà poi riflettere su come valorizzare e rendere attrattivi i territori coinvolti dalle future centrali nucleari e dal Deposito nazionale per la gestione delle scorie, affinché tutto il tessuto imprenditoriale locale possa svilupparsi e coesistere al fianco di queste infrastrutture. Ogni sfumatura della transizione energetica, sia per i fruitori sia per la filiera produttiva, non dovrà quindi essere un vantaggio per pochi ma un'opportunità per tutti”, conclude Capobianco.