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Economia
Atlantia, ancora ultimatum ai Benetton: "Nuova proposta o revoca"

Ancora un ultimatum del governo ad Autostrade, mentre Atlantia crolla in borsa all'indomani della decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità del decreto Genova: o nel week end arriverà una nuova proposta che tuteli l'interesse pubblico, oppure la revoca delle concessioni sarà inevitabile. E' questo l'orientamento emerso dopo l'incontro che si è tenuto al ministero dei Trasporti tra i vertici di Aspi e Atlantia (Carlo Bertazzo, Ceo della holding e Roberto Tomasi, amministratore delegato della controllata) e il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, oltre ai capi di gabinetto del ministero delle Infrastrutture e del Mef. Riunione che si è tenuta in una giornata in cui il M5s è tornato in pressing per fermare la concessione.

Giuseppe Conte
 

Secondo alcune fonti vicine al dossier l'incontro al Mit è stato formalmente convocato per ribadire che le proposte fin ora pervenute da Aspi sono ritenute non soddisfacenti per l'interesse pubblico, e non possono in alcun modo interrompere la procedura di risoluzione della concessione. Per questo motivo è stato chiesto alla società di lavorare entro il fine settimana a una nuova proposta, questa volta soddisfacente per il pubblico interesse, che tenga conto di tutti gli elementi forniti dalla parte pubblica del tavolo, per tutelare sempre e soltanto l'interesse pubblico. 

Gli elementi forniti per la formulazione di una nuova proposta riguardano sostanzialmente la revisione delle tariffe, le risorse compensative e sanzioni in caso di inadempimento alle manutenzioni. La volontà del Governo è poi quella di persuadere la famiglia Benetton a cedere il controllo della società a un soggetto pubblico come Cassa depositi e prestiti (Cdp) e F2i che verrebbero a controllare il 51% della concessionaria con Atlantia in minoranza (oggi ha l'88% di Aspi).

Paola De Micheli
 

Al loro fianco potrebbero esserci Poste Vita e alcune Casse di previdenza professionali. E si parla anche del possibile ingresso nella struttura azionaria del fondo infrastrutturale australiano Macquarie. Per arrivare a un accordo, tuttavia è necessario che compratore e acquirente siano d'accordo sul prezzo. La questione Aspi sarà affrontata al prossimo Cdm. 

Già stamattina il premier Giuseppe Conte aveva avvertito che il dossier Autostrade "si trascina da troppo tempo", quindi "o arriva una proposta della controparte che e' particolarmente vantaggiosa per lo Stato oppure procediamo alla revoca”. Intanto, continua la fibrillazione politica sul tema. In un post dal titolo “Conta solo la revoca”, Alessandro Di Battista spiega che "revocare la concessione a chi per incuria, omesso controllo, consapevole superficialità, brama di profitto è responsabile di quei 43 morti è un dovere di uno Stato che ha come obiettivo la costruzione di un'identità nazionale. Ed è un dovere che lo Stato ha non solo nei confronti dei familiari dei morti della strage di Genova ma anche nei confronti degli italiani che verranno".

"Revocare non serve come punizione ai Benetton di ieri ma come monito ai Benetton di domani!", aggiunge l'esponente M5s. Per Matteo Renzi "è il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Dopo due anni non si puo' continuare ad urlare 'revocheremo' o 'cacceremo i Benetton'. Perchè è molto semplice, ma impossibile da farsi: basta col populismo degli annunci".

Infine, il leader della Lega, Matteo Salvini, sollecita: "Su Autostrade vorrei solo che scegliessero, ma uno dice bianco, l'altro dice nero. Intanto questo blocco sta sequestrando la Liguria. Ora abbiamo una scelta giuridica, ora bisogna avere i pareri legali: se ci sono gli estremi revochi, altrimenti proroghi. Io non ho il parere legale". 

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