La Lagarde ha spiegato che per il momento la corsa dei prezzi è aumentata nel corso degli ultimi mesi solo sulla spinta di fattori temporanei principalmente come l'aumento del costo dell'energia (citate anche la fine dello sconto sull'iva in Germania e lo slittamento al 2021 delle vendite in molti settori come l'abbigliamento in particolare in Francia e Italia). Ma le pressioni di fondo rimangono contenute. Non è strutturale, quindi, fattore a cui guarda Francoforte per prendere le proprie decisioni di politica monetaria. ”L’outlook di inflazione rimane largamente invariato. E' possibile che l'inflazione tocchi entro la fine del 2021 quota 2%, ma solo per fattori temporanei e tecnici". La previsione al 2023 dunque è di un'inflazione all'1,4%.
Oltretutto, causa Covid e restizioni alla mobilità, la ripresa è lontana. "I dati economici, i sondaggi e gli indicatori ad alta frequenza indicano una prosecuzione della debolezza dell'economia nel primo trimestre del 2021. Di conseguenza, è probabile che il Pil reale si contragga nuovamente nel primo trimestre dell'anno".
Dopo la decisione dell’Eurotower, abbastanza attesa dai mercati, sul secondario lo spread fra i rendimenti dei Btp decennali e il Bund pari scadenza è calato a 92 punti base, dall'apertura di stamane a 97 punti base e dai 99 di ieri. Le Borse europee, sottotono fino alla metà seduta, si sono riportate sulla via dei rialzi. Piazza Affari, già la migliore nelle ore precedenti, è arrivata fino a un +1,2%, per poi stabilizzarsi poco sotto questi rialzi, Parigi sale dello 0,25%, Francoforte dello 0,2%, Londra è sopra la parità e Madrid guadagna lo 0,27%.
@andreadeugeni
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