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Economia
Codice appalti,concertazione di Delrio. Obiettivo? Rilanciare gli investimenti


Quasi un'ammissione di colpa: dopo le critiche ricevute lo scorso anno, all'entrata in vigore improvvisa della riforma, ora il ministro Graziano Delrio ha cambiato strategia, e per le modifiche al Codice degli Appalti ha puntato sul dibattito e sulla condivisione con gli attori di questo importante mercato. L'obiettivo comune è rilanciare gli investimenti, soprattutto in edilizia.

Ad aprile scorso il mercato rimase sorpreso e, per certi aspetti, scioccato da un giorno all'altro: subito dopo l'approvazione in Parlamento, infatti, si decise di applicare il nuovo Codice degli Appalti senza alcun giorno di transizione, cambiando improvvisamente le norme che regolano un settore strategico nella nostra economia.

Superare il blocco. Il risultato è stato, almeno secondo gli osservatori più critici, un vero e proprio blocco nella pubblicazione di gare e bandi, una situazione che ha gettato nel panico stazioni appaltanti e imprese e ha congelato il comparto. Qualcosa per fortuna si è smosso nei mesi successivi, come ha raccontato il sito Appaltitalia, giornale degli appalti in Italia, attraverso il suo database costantemente aggiornato con gli ultimi atti inseriti dalle amministrazioni pubbliche del nostro Paese.

Un decreto partecipato. Tuttavia, sembra che effettivamente dagli errori si possa imparare, e perciò per il decreto correttivo della riforma degli appalti il ministro delle Infrastrutture ha deciso di cambiare strategia e modalità di approccio: si è infatti iniziato in Consiglio dei ministri con una prima informativa, ma per l'approvazione definitiva si è deciso di puntare su  testo "aperto" da sottoporre alle valutazioni e alla consultazione da parte degli operatori.

Un collage di segnalazioni. Questo cambio di rotta nel segno della flessibilità è in realtà iniziato già nei mesi scorsi, visto che il decreto nasce anche dal lavoro svolto in questa fase, che ha visto un momento di audizioni in Parlamento, a cui si sono aggiunti i rilievi mossi dal Consiglio di Stato nei pareri sui provvedimenti attuativi già emanati, le richieste avanzate dall'Anticorruzione (anche attraverso specifici atti di segnalazione inviati a Governo e Parlamento), fino all'esame da parte dei tecnici del ministero dei circa 1.900 questionari ricevuti da parte delle stazioni appaltanti, come richiesto dalla cabina di regia di Palazzo Chigi, incaricata di monitorare la riforma.

La scadenza di aprile. Anche per questo la bozza di decreto non è certo "light", perché si sviluppa in 84 articoli che distribuiscono ben 245 correzioni sui 220 articoli del nuovo codice, in vigore soltanto dall'aprile scorso, intervenendo in maniera decisa anche su temi molto sensibili. Ora bisogna coniugare l'esigenza del dialogo con quella della tempestività, visto che rimane fissata la deadline per l'emanazione di questo atto, con la scadenza al 19 aprile (ovvero, 365 giorni dopo l'entrata in vigore del codice).

Il confronto col Ministro. E sempre in tema di condivisione e confronto, nelle scorse settimane Delrio ha avuto modo di incontrare il presidente dell'Ance Gabriele Buia, per un colloquio sui temi centrali per il mondo dell'edilizia, che continua a ritrovarsi in una fase congiunturale fortemente incerta. Uno dei temi centrali è stato ovviamente il nuovo codice degli appalti, su cui l'associazione dei costruttori ha formulato proposte di modifica per consentire alle amministrazioni di aggiudicare i lavori in tempi certi e con modalità più snelle, trovando apertura positiva da parte del titolare del dicastero. 

Rilanciare l'edilizia. Ma l'incontro è stato anche l'occasione per soffermarsi su altre tematiche importanti per l'edilizia, come la messa in sicurezza degli edifici e la prevenzione del rischio sismico, di particolare attualità dopo l'emergenza vissuta nel Centro Italia, e su un punto centrale e "rivoluzionario" come la rigenerazione urbana, per il quale l'Ance ha sottolineato l'esigenza di mettere a fuoco una strategia nazionale per far partire concretamente gli interventi di ammodernamento delle città.

Alessia Baldassarre

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