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Cassetta Posta

 

twitter@andreadeugeni

Avrà un'economia andata a carte quarantotto, con un governo che per sanare le finanze pubbliche è stato costretto a mettere le mani nei conti correnti bancari dei cittadini. Provvedimento che ha fatto tremare tutti i cittadini europei (per il precedente pericolosissimo), ma almeno ha un governo che funziona meglio di quello italiano. Un esecutivo in grado di mettere in piedi un sistema postale che consente di recapitare al mittente una lettera commerciale con indirizzo sbagliato in meno giorni in meno giorni di quelli che impiegano invece le poste italiane. Ben 173 giorni nel caso dell'Italia contro i 160 in media occorsi, invece, a Cipro.

Il confronto emerge da uno studio di una squadra di 4 economisti della Tuck School of Business di Darmouth capitanata da Rafael La Porta, che hanno testato l'efficienza di 159 Paesi, tutti aderenti all'Unione Postale Universale (il che significa che i dipendenti della posta sono obbligati a restituire la lettera non recapitata entro un mese), attraverso uno dei loro servizi fondamentali: quello postale.  

E così, scorrendo la classifica delle varie performance dei Paesi nel rispedire il tutto nel New Hampshire (Usa), emergono risultati inaspettati: le Barbados, l'Algeria e l'Uruguay sono efficienti come la Germania, la patria del rigore, come il Giappone, la patria della tecnologia e della precisione e come lo sviluppatissimo Canada, tre economie del G8, il ristretto club dei Paesi più sviluppati del mondo. Chi l'avrebbe mai detto: in tutti questi Stati, le lettere (gli economisti ne hanno spedito almeno due in 5 delle città più grandi di ogni Paese) sono tutte tornate indietro (in Italia solo nell'80% dei casi) in meno di tre mesi: in 54 giorni dall'Uruguay e dal Canada, in 56 giorni dal Giappone, in 57 dalle Barbados, in 84  dalla Germania e in 102 dall'Algeria.  

Molti dei 42 Paesi che non hanno mai rinviato le lettere apprtengono all'Africa subsahariana, ma la lista comprende, con qualche imbarazzo, anche la Russia di Vladimir Putin (dell'elite dei Brics) e l'Egitto. L'esperimento ha permesso ai docenti di testare i governi senza fattori di distorsione quali la corruzione e la politica. Qualsiasi inefficienza apparente deve quindi essere imputata alla cattiva gestione o a una mancanza di risorse. Proprio come in un'azienda privata che non funziona. Solo il 59% delle lettere sono state rispedite entro un anno e solo il 35% sono state rispedite al mittente se non recapitate.

Inutile dire che al top ci sono le Us Mail (che hanno restituito in media tutte le lettere in circa 16 giorni), sorprendentemente tallonate dalle poste di El Salvador (39 giorni) e da quelle della Repubblica Ceca (52 giorni), reginetta del Vecchio Continente che ha surclassato tutti gli stati dell'Unione Europea: la Finlandia (51 giorni in media, ma non ha restituito tutte le lettere in meno di tre mesi), la Danimarca (58 giorni), l'Olanda (89 giorni), l'Estonia (94 giorni), la Slovenia (96 giorni) e la Francia (127 giorni). L'Italia (173 giorni) perde anche il derby dei Piigs con tutti gli altri Paesi maialini d'Europa: Spagna (101 giorni), Irlanda (107 giorni), Grecia (117 giorni) e Portogallo (122). Unica nota di consolazione per il governo tricolore, battuto in efficienza anche dall'esecutivo di Trinidad e Tobago (81 giorni) e immediatamente preceduto da quello del Kazakhstan (146 giorni in media per la restituzione ma il 50% delle lettere in meno di tre mesi, per l'Italia solo il 40%), è che al nostro Paese non va la maglia nera d'Europa, indossata invece dalla Bulgaria (ultima entrata nel club Ue dei 27; 191 giorni) e facciamo meglio anche della Cina (304 giorni), seconda economia mondiale e candidata a superare gli States in meno di una quindicina d'anni.

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