Quando l’arte incontra il tech: la proposta (sostenibile) di Cinello - Affaritaliani.it

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Quando l’arte incontra il tech: la proposta (sostenibile) di Cinello

di Elisabetta Marciano

Nicolella Maschietti (Cinello): “296 mila euro nelle casse dei musei italiani, senza perdita di alcun diritto d’autore”

Cinello, l’iniziativa che porta al centro il tema dell’innovazione e della sostenibilità

Attualità e Arte: due parole che trovano il perfetto incontro nella PMI innovativa Cinello. Fondata da due ingegneri informatici e imprenditori di lungo corso, accomunati dalla passione per l’Italia e per l’arte, la società porta al centro il tema dell’innovazione e della sostenibilità, strettamente connessi alla sfera della cultura. I due soci sono l’italo-danese John Blem, fondatore della società Milestone Systems e Franco Losi, figlio del noto pittore da cui l’azienda prende nome e pioniere dell’intelligenza artificiale, che già nei primi anni Novanta aveva aperto una società per lo sviluppo di questa tecnologia a Mountain View, in California.

I creatori della startup hanno sviluppato il modo per unire digitalizzazione e arte, dando vita al cosiddetto DAW® (Digital ArtWork), da non confondere con un NFTs (non-fungibile tokens). Il DAW® è un insieme di elementi che include: un file ad alta risoluzione dell’opera resa in edizione digitale; un supporto hardware (MyGal®) sul quale è installato un software customizzato che lega, attraverso doppia crittografia, il file digitale ai dispositivi attraverso i quali viene visualizzato (MyGal® stesso e Monitor) in modo che non possa essere copiato e condiviso. Accompagna il DAW® un certificato di autenticità (COA) numerato e firmato da Cinello e dal Proprietario dei diritti di riproduzione dell’opera; nonché dei suoi diritti IP (intellectual property). 

Il monitor viene completato da una cornice fatta produrre da artigiani affinché risulti identica all’originale, dando vita ad una vera e propria riproduzione in scala 1:1 del capolavoro d’origine. Ciò che meglio descrive questa innovativa iniziativa è la prima opera DAW® prodotta e venduta per 240 mila euro, di cui 70 mila euro donati al museo, l’iconico Tondo Doni di Michelangelo degli Uffizi. Questa Sacra Famiglia, tanto ammirata dal Vasari e poi anche da Roberto Longhi, con le figure plastiche e imponenti di Maria, del Bambino e di Giuseppe, fu dipinta dall’artista a Firenze tra il 1506 e il 1508 per il banchiere Agnolo Doni. 

Di fatto, tra gli scopi di questo progetto vi è anche l’obbiettivo di supportare economicamente i musei partner, ancora alle prese con le difficoltà causate dal periodo pandemico. Lo stesso direttore degli UffiziEike Schmidt, nel descrivere l’opera DAW®, si allontana dalla definizione di mera copia associandola ad una traslazione dell’opera in formato digitale, dalla pittura al digitale, dalla tela allo schermo, in perfetta linea con le principali tematiche attuali.

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha dichiarato: “Nel medio termine i DAW® potranno contribuire alle finanze di un museo, paragonabile ai proventi della ristorazione. Non è un cambiamento di rotta quanto a fonte di introiti, è un ricavo aggiuntivo. Ma la creazione di un mercato di questo tipo non è una cosa veloce. Queste opere DAW® (dalla doppia appartenenza sia al mondo fisico che a quello degli algoritmi) sono così un “pezzo” degli Uffizi. Per ciascun dipinto del progetto abbiamo voluto far realizzare nove esemplari digitali identici (nove è un numero ben testato per i multipli della scultura), per distinguerle dall’originale”. (Corriere della Sera)

A partire dal 2022, Cinello ha deciso di ampliare gli orizzonti offrendo la propria tecnologia agli artisti contemporanei. In particolare, coloro che creano opere d'arte digitali o digitalizzabili possono beneficiare del brevetto, andando sul mercato con opere autenticate e sicure, proteggendo tutti i diritti legati al file master. Quasi 20 artisti hanno creato nuove opere d'arte digitali direttamente nel formato DAW®. L’evento che ha lanciato pubblicamente il filone contemporaneo è stata la mostra “Not Built in a Day” presso la Galleria Maison Bosi di Roma, svoltasi a febbraio 2023.

L’esposizione, curata da Serena Tabacchi, proponeva una selezione di opere d’arte native digitali di vario genere. Gli artisti hanno scelto di realizzare dei DAW® per tutelare le loro creazioni, proteggendo così anche il collezionista da eventuali copie non autorizzate o furti. I lavori proposti sono phygital, ossia concepiti digitalmente ma esposte fisicamente, completamente inediti e strizzano l’occhio all’arte pop, al design e alla pittura ma in una veste nuova, a tratti onirica ed esclusivamente digitale.

L’intervista di affaritaliani.it a Giacomo Nicolella Maschietti, Responsabile della comunicazione di Cinello

In una recente intervista ad affaritaliani.itGiacomo Nicolella Maschietti, Responsabile della comunicazione di Cinello, ha discusso il ruolo della società nel processo di digitalizzazione delle opere d’arte: “Nel 2022, Cinello ha portato nelle casse dei musei italiani circa 296 mila euro, senza che avvenisse la perdita di alcun diritto d’autore. Di fatto, i musei ci hanno accordato delle concessioni per poter realizzare delle edizioni digitali, certificate ed autenticate. In cambio, hanno il ricevuto 50% al netto dei costi delle attività portate avanti da Cinello, tanto dalle mostre quanto dalle vendite”. 

Cinello è riuscito ad emergere in un ambiente estremamente competitivo grazie alla sua tecnologia innovativa, movimentata unicamente da MyGal®, uno strumento che ha le dimensioni di un cellulare e che custodisce un file in altissima definizione. “Quando diamo vita a mostre, anche all’estero (in Arabia Esaudita a Jeddah, oppure anche New York con la mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura), portiamo i MyGal® in una valigetta, abbattendo i normali costi di gestione di una mostra d’arte tradizionale, che comportano assicurazioni e trasporti”, ha raccontato Nicolella Maschietti. “Cinello sposta solo i suoi computer, mentre acquista i monitor direttamente in loco, diventando una delle realtà più green sul mercato. Inoltre, siccome il nostro catalogo è composto da capolavori inamovibili, abbattiamo contemporaneamente anche le distanze, dando la possibilità al mondo intero di poter usufruire di capolavori inestimabili”.  

La strategia di sostenibilità di Cinello si traduce in un'impronta di carbonio ridotta, in una commercializzazione, distribuzione e proprietà di opere d'arte rispettose dell'ambiente e fondate sugli standard ambientali, sociali e di governance (ESG) globali. Con questa tecnologia brevettata (il file è vincolato al numero seriale dello schermo o visibile solo all’interno di una geolocalizzazione) si possono trasferire con un clic capolavori nelle grandi mostre, lasciando gli originali nei musei. Dunque, il progetto creato da Cinello guarda al futuro puntando sia alla conservazione che alla promozione dei patrimoni, che possono andare persi a causa di terremoti, guerre, furti e non solo, dato il facile trasporto, si dà la possibilità sempre a più persone di poter ammirare e di poter godere di capolavori che in alcuni casi non avrebbero mai potuto essere ammirati.