Prezzi/ A gennaio l'Italia torna in deflazione: -0,6% su base annua
Dal -1,1% di Firenze al -0,1% di Palermo. Tutte le grandi città (oltre 150 mila abitanti) finiscono in deflazione a gennaio. Solo Parma segna una variazione nulla e Bolzano dove l'inflazione si ferma allo 0,3%. L'Italia torna in deflazione a gennaio, un calo dello 0,6% tendenziale cioè rispetto allo stesso mese dell'anno precedente non accadeva dal settembre 1959 quando si registro' un decremento dell'1,1%.
Anche il carrello della spesa è in flessione: l'Istat rileva che a gennaio, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza diminuiscono dello 0,5% rispetto al mese precedente per effetto principalmente dei ribassi dei prezzi dei carburanti e registrano una flessione su base annua (-1,4%) di ampiezza quasi tripla rispetto a quella rilevata a dicembre (-0,5%).
Anche i prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto diminuiscono su base mensile (-0,7%) e fanno registrare un calo tendenziale (-0,2%, da +0,5% del mese precedente); a questa dinamica contribuiscono soprattutto i ribassi dei prezzi dei servizi di trasporto aereo passeggeri e la diminuzione del prezzo dell'energia elettrica. Per contro, i prezzi dei prodotti a bassa frequenza di acquisto registrano un lieve aumento congiunturale (+0,1%) e mostrano, al pari di quanto rilevato a dicembre, un tasso tendenziale nullo.
La flessione su base annua dell'indice generale è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici, in particolare dei non regolamentati (-14,0%, da -8,0% di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,3%, da +2,0% di dicembre). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" resta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente).
Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-6,2%) - con i forti ribassi dei carburanti -, dell'Energia elettrica (-2,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3%), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l'aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+6,8%), anch'essi influenzati da fattori stagionali. L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,6%.
Rispetto a gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell'1,5% (-0,8% a dicembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza (+0,5%; era +1,0% nel mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre 2014 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,5% su dicembre e non variano su base annua (era -0,2% a dicembre). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,5% su base mensile e dell'1,4% su base annua (da -0,5% del mese precedente).