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Economia
Privacy, gli avvoltoi su Facebook. Il business ora è a forte rischio

Che succede, che succederà, al magico mondo di Faccia-libro? Chi taglierà le unghie al suo mitico fondatore Mark Zuckerberg? Per comprendere il presente a volte basta semplicemente leggere il passato, anche quello prossimo. E’ così possibile dare una spiegazione a fenomeni che ci appaiono nuovi e inaspettati e che invece paiono il manifestarsi di corsi e ricorsi storici, come già postulava all'inizio del Settecento il filosofo Gian Battista Vico. Pronti a leggere il passato? Non occorre una sfera di cristallo, basta mettersi comodi sul divano. La domanda di rito è: Mark Zuckerberg, il padre padrone di Facebook, è un robber-baron? L’espressione coniata negli Stati Uniti verso la fine dell’Ottocento indicava gli imprenditori privi di scrupoli che in regime di concorrenza sleale ammassavano enormi quantità di denaro.

obama Zuckerberg
 

Il termine esplicito e brutale non ha bisogno di traduzioni: significa proprio barone-ladro o barone-rapinatore. Ma chi erano i robber-baron? La lista compilata dagli studiosi è lunghissima. Contiene i nomi del fior fiore dell’aristocrazia capitalista americana, tra i quali John Jacob Astor (immobili e pellicce) Andrew Carrnegie (acciaio) JP Morgan (finanza) John Davison Rockefeller. Molti di loro si distinsero non solo per le enormi ricchezze accumulate in pochi decenni, ma anche per filantropia e opere benefiche, una tradizione ripresa – guarda caso – dai ricchissimi di oggi, Bill Gates e nelle intenzioni lo stesso Zuckerberg. Concorrenza sleale, enormi patrimoni personali, regime di monopolio: la storia si ripete. Chissà se continuerà a ripetersi e se a qualcuno verrà in mente di adottare nuovamente le forbici che consentirono ai primi del ‘900 di fare una radicale manicure ai grandi monopolisti.

mark zuckerberg and donald trump
 

Come sempre, fateci caso, è una questione di uomini e di attributi. La legge c’era da un pezzo, l’aveva redatta un certo Sherman di cui porta il nome: Sherman Antitrust Act. Firmata nel 1890, chissà perché rimase inapplicata per lunghi anni finchè non giunse alla Casa Bianca Theodore Roosevelt, uno tra i più testosteronici presidenti della storia americana. 26º Presidente, premio Nobel per la pace, il suo volto è uno dei quattro scolpiti sul Monte Rushmore, fu eletto all'età di 42 anni ed ancora oggi è la persona più giovane ad aver ricoperto la carica di presidente degli Stati Uniti. Eletto in un periodi di crisi, nel corso di due mandati Theodore Roosevelt dissolse 44 monopoli con l’obiettivo di rivitalizzate l’economia attraverso la libera concorrenza. Suo convincimento era che le corporation dovevano essere regolate e non distrutte. Ogetto della sua azione furono giganti come la Northern Securities Company di J. P. Morgan, lo Standard Oil Trust di John D. Rockefeller e il Tobacco Trust di James B. Duke.

(Segue...)

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