Ue, il gestore: "Conte e Tria convincono. Lo spread potrebbe calare ancora"
Rendimenti dei Btp decennali ancora in ribasso: verso 1,9%
Lo spread fra Btp decennali e i Bund di pari durata era a 254 punti punti martedì 18 giugno prima che il presidente della Bce Mario Draghi prendesse la parola al Forum di Sintra in Portogallo. Appuntamento in cui il banchiere centrale ha risfoderato nuovamente l’arma delle aspettative con il “whatever it takes 2”, spingendo il differenziale a 243 punti in chiusura nella stessa seduta, associato a un rendimento del Btp del 2,11%.
A due settimane di distanza, la retromarcia del spread sta continuando, con un movimento importante: ieri dopo aver messo il muso sotto la soglia-rendimento del 2%, il Btp si è spinto verso quota 1,9% (a 1,92%) e lo spread sotto 230 punti, a 227 punti base. Un forte miglioramento, considerato che a fine maggio era oltre i 280 e lo scorso novembre, nel bel mezzo dei litigi con Bruxelles per l’approvazione della legge di Bilancio, aveva superato i 330 punti, facendo temere per la sostenibilità.
Merito solo di Draghi o anche del governo Conte che, dopo il varo dell’assestamento di bilancio e del decreto salva-procedura, ha confermato la linea del dialogo con Bruxelles? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Marco Rosati, chief executive officer di Zenit, Sgr con portafoglio retail attiva a Piazza Affari.
“L’effetto Draghi ha fatto precipitare tutti i rendimenti delle obbligazioni in Europa e la Federal Reserve lo ha fatto a livello mondiale per la parte americana. A fronte di rendimenti negativi anche di Paesi piuttosto deboli nell’Eurozona, l’Italia offre invece tassi positivi. Il movimento potrà continuare nell’ipotesi in cui effettivamente il nostro Paese dovesse scampare almeno momentaneamente la procedura d’infrazione europea”, spiega Rosati che però riconosce un ruolo del governo nell’assecondare un movimento forte e strutturale che potrebbe portare ulteriormente a sgonfiare lo spread.
“In questo esecutivo tri-fronte, perché da una parte presenta i due vicepremier e, dall’altra, il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia - dice il Ceo di Zenit - Conte e Tria si sono seduti ai tavoli in modo costruttivo e serio facendo da contraltare alla propaganda. Da questo punto di vista, poi, il fatto che su sulla materia della finanza pubblica si sia espresso in modo chiaro anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un quarto soggetto che di solito su queste materie si astiene, ha giocato un ruolo”.
Intanto, Conte, oggi nuovamente a Bruxelles per una nuova trattativa sulle nomine di vertici Ue, fa il punto in un post su Facebook sui risultati e sull'agenda di governo. “Lo sguardo rimane sempre rivolto verso l'Italia. Mi lascio alle spalle una giornata, quella di ieri, che - dati alla mano - mi dà molta fiducia sulle politiche sin qui svolte dal mio governo e mi rende ottimista sulla strada che abbiamo intrapreso. I dati - scrive - certificano la grande solidità della nostra economia, dei nostri fondamentali. I conti pubblici migliorano, il deficit è in calo, aumentano le entrate, diminuisce la disoccupazione mentre sono in crescita gli occupati, al top da oltre 40 anni. Anche la curva dello spread tra Btp e Bund tedeschi, e con esso i rendimenti dei titoli di Stato decennali, sembra affrontare un'importante fase di calo. Sono notizie che a volte sui media non trovano lo spazio che meritano, e anche per questo e' bene sottolinearle".
Quindi, il premier aggiunge: "Andiamo avanti avendo sempre come punto di riferimento gli interessi degli italiani. Io tifo Italia”.
@andreadeugeni
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