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Corea del Nord: "Usa pagheranno caro il prezzo delle sanzioni"

Corea del Nord: "Usa pagheranno caro il prezzo delle sanzioni"

Pyongyang promette vendetta contro gli Stati Uniti e si dice pronta a far pagare a "caro prezzo" le nuove sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Siamo pronti a rispondere con azioni molto più forti affinché gli Usa paghino a caro prezzo il loro violento crimine contro il nostro paese e il nostro popolo", si legge in una dichiarazione del regime nordcoreano diffuso dalla Korean Central News Agency. Sottolineando che non verrà scosso dalle nuove sanzioni, il governo di Pyongyang ha avvertito che insisterà con il suo programma nucleare. "Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un'illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare", ha detto.


Corea del Nord: Pyongyang, nessun negoziato mentre Usa minacciano


Non ci sara' alcun negoziato sulle nostre attivita' nucleari "mentre gli Usa ci minacciano". E' la risposta di Pyongyang alle offerte di dialogo. Il regime nordcoreano ha inoltre condannato l'inasprimento delle sanzioni deciso dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, che sono una "grave violazione della sovranita'"


Corea del Nord, nuove sanzione: sì unanime dell'Onu. Ok anche dalla Cina


Gli Stati Uniti sono pronti a tutte le opzioni per contrastare la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord, compresa quella di una guerra preventiva". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americano, il generale Herbert Raymond McMaster in una intervista alla Mnsbc. Dichiarazioni che seguono i due test su missili balistici intercontinentali realizzati dal regime di Pyongyang lo scorso mese.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha votato all'unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord proprio a causa del suo programma missilistico. La risoluzione mette al bando l'export nordcoreano e limita gli investimenti stranieri nel Paese.  "Questa risoluzione è il più grande pacchetto singolo di sanzioni deciso nei confronti di un Paese da generazioni": lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, dopo il via libera dell'Onu alle nuove misure restrittive contro Pyongyang. Haley ha definito l'azione dell'Onu "un passo unito e forte per rendere la Corea del Nord responsabile", avvertendo che tuttavia "non bisogna pensare di aver risolto il problema, non siamo neppure vicini". Haley ha quindi ringraziato la Cina per il contributo dato. "Il fatto che il Consiglio di Sicurezza abbia adottato questa risoluzione all'unanimità dimostra che la comunità internazionale è unita in merito alla denuclearizzazione della penisola coreana", ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu, Liu Jievi.

La risoluzione vieta poi ai Paesi membri di aumentare il numero di nordcoreani che lavorano all'estero, impedisce nuove joint venture con il regime e qualsiasi nuovo investimento in quelle correnti. Inoltre, altri nove individui e quattro entità vengono aggiunti alla lista nera, inclusa la Foreign Trade Bank nordcoreana, a cui viene applicato il blocco totale delle attività.

Corea del Nord, Usa: "Pronti a una guerra preventiva"

Gli Usa stanno in queste ore valutando l'opzione militare. "Se mi chiedete se stiamo preparando piani per una guerra preventiva rispondo di sì, una guerra per porre fine alle minacce di un attacco nucleare della Corea del Nord verso gli Stati Uniti", ha affermato McMaster.

"Il presidente Trump - ha aggiunto - è stato molto chiaro su questo. Ha detto che non tollererà più le minacce della Corea del Nord. Per lui è intollerabile che abbiano armi nucleari che possano minacciare gli Usa. L'opzione militare è dunque sul tavolo".

McMaster ha sottolineato di essere consapevole che ogni attacco alla Corea del Nord potrebbe portare a "una guerra molto costosa che potrebbe causare sofferenze immense soprattutto alla popolazione sudcoreana", sottolineando l'importanza della denuclearizzazione della penisola coreana e segnalando l'importanza dell'incontro di Trump con il presidente Xi Jinping in merito.

Il giornalista ha anche domandato al generale se potesse confermare che gli ultimi missili balistici intercontinentali nordcoreani possano raggiungere qualsiasi punto negli Stati Uniti, come ha sostenuto Pyongyang. Gli esperti ritengono che il programma missilistico nordcoreano sia avanzato molto negli ultimi mesi, con progressi che vanno oltre le previsioni. Secondo Newsweek, un attacco contro gli Usa potrebbe uccidere più di 100mila persone se colpisse città molto popolose come New York City o Los Angeles. "Non lo confermo - ha risposto McMaster - ma che possa raggiungere San Francisco, o Pittsburgh, o Washington, mi chiedo, che cosa importa? È una grave minaccia".

Ieri Trump aveva preso le difese di McMaster, criticato da alcuni media che richiedono le sue dimissioni. In una serie di attacchi apparsi sulla stampa della destra radicale, il generale è stato accusato di essere anti-israeliano, di lavorare con i collaboratori dell'ex presidente Barack Obama e di essere umorale. "Il generale McMaster e io lavoriamo molto bene insieme. Questo è un uomo buono, è molto filo-israeliano. Sono grato per il lavoro che continua a fare per servire il nostro Paese", aveva detto il presidente in un comunicato.

Nelle ultime ore è arrivata una prima risposta ufficiale del regime che sul giornale di partito annuncia che le sanzioni saranno accolte da un "inimmaginabile mare di fuoco".

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