Esteri
Gaza, l'offensiva è già (quasi) totale. L'Onu: "L'86% della Striscia è militarizzato"
Caldo, fame e poche strade percorribili per gli aiuti: grave crisi umanitaria

Gaza, la gravissima crisi umanitaria e le conseguenze devastanti dell'offensiva totale
Con l’86% della Striscia ormai trasformato in zone militarizzate israeliane o soggetto a ordini di evacuazione, le organizzazioni umanitarie non dispongono dell’accesso e delle forniture necessarie per affrontare la gravissima situazione umanitaria. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric. "Qualsiasi ulteriore perdita di spazio - ha aggiunto - nuovi ordini di sfollamento di massa o l’intensificarsi degli attacchi in aree popolate potrebbero avere conseguenze devastanti”.
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Dujarric ha ricordato che il divieto imposto da Israele sull’ingresso di materiali per rifugi è in vigore da oltre cinque mesi. "Negli ultimi giorni - ha sottolineato - le temperature sono salite alle stelle e centinaia di migliaia di persone si trovano ora senza protezione dal caldo. Quasi tutti a Gaza sono stati sfollati almeno una volta dall’inizio della guerra, e i rifugi di fortuna che sono riusciti a improvvisare o procurarsi si sono spesso deteriorati oppure sono stati abbandonati quando sono stati costretti a fuggire".
A Gaza negli ultimi due giorni i bombardamenti aerei e i tiri di artiglieria israeliani si sono intensificati in alcune zone della città di Gaza, mentre gli attacchi proseguono anche a Deir al Balah e Khan Younis. Lo ha detto il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media internazionali al Palazzo di Vetro. "I raid - ha aggiunto - colpiscono edifici residenziali e tende che ospitano sfollati, provocando un elevato numero di vittime. E, come promemoria - ha ricordato - se l’operazione di terra nella città di Gaza dovesse andare avanti, migliaia di famiglie già in condizioni umanitarie terribili potrebbero essere spinte ancora di più oltre il limite".