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Roma, 27 apr. (Labitalia) - "Le richieste avanzate davanti alla presidenza del Consiglio e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese hanno ottenuto finalmente una risposta e, tra le attività che potranno ripartire il 4 maggio come illustrato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri sera in un suo intervento televisivo, figurano anche le agenzie investigative. Per Federpol, la principale associazione di categoria degli investigatori privati italiani, si tratta di una vittoria importante". E' quanto si legge in una nota di Federpol. “È la notizia che aspettavamo. Nei confronti degli investigatori privati - dichiara il presidente di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi- si era manifestata un’incomprensibile e immotivata discriminazione. Il governo infatti, nei precedenti decreti, aveva autorizzato ad operare gli istituti di vigilanza mentre noi investigatori eravamo costretti a rimanere a casa. Alcuni professionisti del settore investigativo frustrati dalle perseveranti sospensioni avevano addirittura pensato di restituire la tessera al Ministero, Federpol invece col buon senso ha scelto la strada del dialogo con la consapevolezza di chi aveva legittime motivazioni da mettere all’attenzione dei decisori istituzionali. Abbiamo percorso la strada della fermezza e abbiamo raggiunto l’obiettivo", continua. Il settore delle investigazioni private conta, in Italia, 12.500 addetti per un fatturato complessivo di mezzo miliardo di euro. Federpol, l’associazione storica e più rappresentativa del comparto, riunisce 1000 agenzie associate. "Abbiamo sempre ritenuto che la scelta di sospendere l’attività delle agenzie investigative fosse dovuto ad una errata attribuzione al nostro settore delle 'classi di rischio e di aggregazione sociale' al pari di attività ben più rischiose. Una circostanza che abbiamo segnalato sistematicamente ad ogni livello, nella costante interlocuzione con le istituzioni e il Ministero degli Interni. Finalmente il governo ha compreso la non idoneità di una scelta tecnica errata e ha provveduto ad accogliere le nostre motivazioni ponendo fine alla sospensione delle attività che ha già provocato serie conseguenze per molte aziende associate", spiega ancora Ponzi. "Possiamo ritenerci soddisfatti, Federpol ha risolto un vitale problema a vantaggio di tutti gli operatori del settore. Ora possiamo ritornare a fare ciò che sappiamo fare molto bene fornendo un servizio di qualità ai nostri clienti con la determinazione di sempre guardando al futuro con più certezze", conclude il presidente Ponzi.





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