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MediaTech
Sorgenia: Intelligenza Artificiale e grafene alle Colazioni Digitali

Alle Colazioni Digitali di Sorgenia e Corriere Innovazione si parla di Intelligenza Artificiale e di grafene, il materiale del futuro.

Al via la seconda edizione delle Colazioni Digitali, il format targato Sorgenia e Corriere Innovazione dedicato all'innovazione e alla digitalizzazione applicate alla realtà quotidiana.

I temi del primo appuntamento dell'anno sono stati, questa volta, l'Intelligenza Artificiale - filo conduttore degli incontri del 2019 - e il grafene, il materiale in grado di rivoluzionare numerosi settori produttivi, considerato una delle più importanti scoperte degli ultimi anni.

All'incontro, moderato da Massimo Sideri, Responsabile editoriale di Corriere Innovazione ed editorialista del Corriere della Sera, ha partecipato Vittorio Pellegrini, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e direttore del Graphene Labs.

"Iniziamo un nuovo anno di Colazioni Digitali, visto il successo e gli stimoli straordinari derivati dalla prima edizione, che ci ha portato illustri personalità e innumerevoli spunti di riflessione", ha commentato ai microfoni di Affaritaliani.it Gianfilippo Mancini, Amministratore Delegato di Sorgenia. "Per noi come Sorgenia, il tema dell'innovazione digitale è assolutamente centrale: lo osserviamo dalla prospettiva dell'energia ma riteniamo che sia una possibilità di crescita per tutta la società, su svariati fronti. Quest'anno, il filo conduttore degli appuntamenti sarà l'intelligenza artificiale, che siamo convinti rappresenti un enorme potenziale in ogni disciplina di sviluppo, così come uno strumento di miglioramento e di benessere per la nostra società. Lo esploreremo a 360 gradi come siamo soliti fare, non solo in ambito scientifico ma anche umanistico, nella convinzione che l'uomo debba essere al centro di tale scoperte e debba rimanere il fine dei nuovi strumenti digitali frutto del progresso e dell'innovazione. Il grafene è un esempio molto interessante: la prospettiva di questi materiali bidimensionali con qualità tecniche e chimiche straordinarie apre spazi in tutte le discipline".

Grafene, il materiale del futuro

Per neofiti della materia, il grafene è un nanomateriale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio. Duecento volte più resistente dell'acciaio ma sei volte più leggero, flessibile come la plastica e con la resistenza meccanica del diamante, il grafene è un superconduttore per l'elettricità e il calore

Le scoperte sulle possibili applicazioni di questo materiale sono opera dei fisici Andrej Gejm e Konstantin Novosëlov, che lo sintetizzarono quasi per caso inserendo una punta di matita in un pezzo di scotch tra i laboratori dell'Università di Manchester nel 2004. Sei anni dopo ricevettero il Nobel per la fisica.

Il nanomateriale, già utilizzato nei settori del wearable, dell'automotive, della sanità, dell'energia e dell'edilizia, potrà in futuro rivoluzionare interi settori industriali con infinite applicazioni.

Affaritaliani.it ha intervistato Vittorio Pellegrini, che ha illustrato i principali attributi del grafene, sottolineando come l'Intelligenza Artificiale stia rivoluzionando anche il settore della scienza, portando alla scoperta di nuovi materiali.

"Il grafene è un materiale che si ottiene dalla grafite, la quale ha una struttura a libro: il grafene è come se fosse una pagina di tale libro. Estraendo il singolo foglio bidimensionale di grafene, lo si può utilizzare in maniera innovativa, perché possiede delle proprietà che il materiale madre non ha. Esistono svariati materiali con la stessa struttura della grafite, tuttavia sono totalmente inesplorati e non si capisce ancora se siano esfoliabili o se sono stati scoperti. Stanno emergendo delle metodologie che utilizzano algoritmi computazionali che predicono quali sono i materiali che possono essere tradotti nella loro controparte bidimensionale, e lo fanno su considerazioni chimiche e fisiche. Grazie a uno strumento originato dall'Intelligenza Artificiale, è possibile individuare la possibilità di tradurre i cristalli con una specifica composizione chimica nella loro controparte bidimensionale. Ad oggi, ne sono stati individuati più di mille, i quali sono stati tradotti in sistemi bidimensionali. È tutto un mondo da scoprire: l'intelligenza artificiale dà esempio di come la Ricerca possa essere molto più efficacemente guidata verso la scoperte di queste nuove famiglie bidimensionali".

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