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Medicina
I-Com, ecco il "Manifesto per una Sanità intelligente"

Accompagnare l’Italia nella sfida della sanità digitale e far sì che il Paese possa cogliere i numerosi benefici che derivano dall’impiego di soluzioni tecnologiche innovative, basate sull’intelligenza artificiale.


Questo l’obiettivo del “Manifesto per una Sanità ‘intelligente’, articolato in 8 princìpi e altrettante linee d’azione,
presentato oggi in anteprima dall’Istituto per la Competitività, I-Com, in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co., durante il convegno “L’innovazione al servizio della Salute”, tenutosi a Roma presso il Senato della Repubblica. 

L’evento, al quale hanno partecipato tra gli altri Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, e Antonio Samaritani, Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, è stata la terza tappa di un percorso di studio e approfondimento al quale hanno partecipato a partire da luglio molti stakeholder di rilievo del mondo sanitario e digitale, che si sono confrontati insieme in un Tavolo di lavoro appositamente costituito presso I-Com sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel campo della sanità.

Il Manifesto è consultabile sul sito di I-Com, www-i-com.it, ed è aperto ai contributi di chiunque vorrà arricchirlo nelle prossime settimane, prima che sia avviata la campagna di adesione. L’accesso all’innovazione è parte integrante del diritto alla salute e, in un contesto in continua trasformazione, i sistemi di intelligenza artificiale sono destinati a cambiare radicalmente il modo in cui si pensa alla diagnosi e alla cura delle malattie. I benefici che possono scaturire dalla loro applicazione sono molteplici e interessano i pazienti, i medici e il sistema sanitario in generale. Secondo il Manifesto, per raggiungere in tempi brevi il completamento della digitalizzazione della sanità, è necessario realizzare i piani e le misure già avviate dal Governo per addivenire alla definizione di nuove infrastrutture abilitanti di innovazione che possano facilitare l’implementazione di tecnologie di Intelligenza artificiale (attuazione del Patto per la Sanità Digitale, corretta implementazione del Fascicolo Elettronico Sanitario).

Fondamentale, poi, è l’interoperabilità dei sistemi regionali, attraverso la promozione delle nuove opportunità legate all’Intelligenza artificiale e dei benefici in termini di miglioramento delle prestazioni, anche a livello di spesa sanitaria.

“L’intelligenza artificiale può rivestire un ruolo fondamentale nel rapporto quotidiano tra cittadini e pubblica amministrazione, migliorando la qualità e l’efficienza di quest’ultima anche in ambito sanitario”, ha dichiarato il
presidente di I-Com, Stefano da Empoli. “Le nuove possibilità offerte dall’intelligenza artificiale possono ridisegnare un nuovo rapporto tra Stato e cittadini, in cui semplificazione, informazione e interazione vanno a consolidarsi, e la sanità, settore complesso per eccellenza, è certamente uno dei terreni dove queste nuove opportunità appaiono più promettenti”.


Secondo il Manifesto, occorre promuovere la diffusione e la realizzazione di infrastrutture di tipo centrale che fungano da fattori abilitanti per il completamento della digitalizzazione della pubblica amministrazione, prediligendo le soluzioni che prevedano l’impiego di sistemi altamente innovativi come appunto l’Intelligenza artificiale. In tal senso vanno nella giusta direzione le iniziative predisposte nell’ultimo anno dalle istituzioni, come la task force promossa da AgID e le attività del Team Digitale di Palazzo Chigi.


Il Manifesto mette in luce l’importanza della condivisione di precise linee di indirizzo tra mondo sanitario, dell’istruzione e le comunità locali per un corretta informazione, capace di rispondere a interrogativi riguardanti la fonte dei dati, le metodologie di analisi dei dati, il livello di protezione dei dati e i risultati conseguibili. Il rapporto medico-paziente, inoltre, è fondamentale nel processo assistenziale e l’intelligenza artificiale non può che rafforzarlo. Accompagnata da una riflessione attenta del legislatore che sappia coniugare tutela dei diritti e accesso a una sanità di qualità e sempre più all’avanguardia.


Dal Manifesto emerge, infine, l’importanza di creare le competenze del futuro. La sfida principale non riguarda soltanto la creazione di nuove figure professionali, ma anche l’adattamento di quelle esistenti al nuovo eco-sistema del lavoro. Si ribadisce che nella sanità le macchine non potranno mai sostituire gli operatori bensì esserne, semmai, complementari, fugando così uno dei timori più frequentemente evocati quando si parla di sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale nel mercato del lavoro.

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