"Tumore al seno, così nascono le metastasi". La scoperta dei ricercatori di Milano
Identificato un nuovo meccanismo responsabile delle metastasi nel carcinoma mammario. Ad annunciarlo Claudia Chiodoni e il gruppo di ricerca guidato da Mario Paolo Colombo, direttore della Struttura complessa di Immunologia molecolare dell'Istituto nazionale dei Tumori di Milano, in uno studio pubblicato dalla rivista Cancer Research. Il meccanismo scoperto coinvolge una proteina della matrice extracellulare, chiamata "osteopontina", normalmente presente al di fuori delle cellule e coinvolta nella regolazione di diversi processi fisiologici tra cui la stessa sopravvivenza cellulare.
L'osteopontina puo' essere prodotta sia dalle cellule tumorali sia dalle cellule mieloidi del sistema immunitario, globuli bianchi che invece di rilasciare osteopontina all'esterno, la trattengono dentro la cellula. Mentre l'osteopontina prodotta dalla cellula tumorale ne assicura la sopravvivenza in un ambiente ostile, quella ritenuta all'interno dei globuli bianchi contribuisce alla loro attivita' immunosoppressiva, cioe' protegge le cellule tumorali che stanno formando la metastasi dall'attacco immunologico. Lo studio, condotto prima in laboratorio su modelli animali, e' stato poi esteso all'analisi delle metastasi polmonari di pazienti con carcinoma al seno. In queste metastasi, a conferma di quanto scoperto, e' stata evidenziata la presenza di cellule mieloidi contenenti osteopontina.
Questa scoperta sara' rilevante per sviluppare futuri farmaci in grado di contrastare le molteplici azioni dell'osteopontina nello sviluppo delle metastasi. "La identificazione dei meccanismi responsabili della disseminazione metastatica e delle cellule, tumorali e non, coinvolte in tale processo e' di vitale importanza", ha spiegato Colombo. "Infatti anche cellule normali, quali fibroblasti, cellule endoteliali e cellule del sistema immunitario, possono contribuire - ha continuato - in modo attivo allo sviluppo del tumore al processo metastatico. Inoltre, la matrice extra cellulare, una volta ritenuta solo un supporto meccanico e strutturale per la massa tumorale, e' oggi riconosciuta parte attiva della progressione tumorale e, percio', un nuovo possibile bersaglio per la terapia".