Milano

Aborto, caos alla Statale di Milano: studenti boicottano convegno, tra urla, bestemmie e intimidazioni

"Ciellino aborto mancato", è uno degli slogan con cui associazioni e collettivi studenteschi hanno sabotato l'incontro "Accogliere la vita" organizzato da Obiettivo studenti

Aborto, caos alla Statale di Milano: studenti boicottano convegno, tra urla, bestemmie e intimidazioni

Boicottaggio studentesco alla Statale di Milano: martedì 26 novembre 2024, l'Università è stata teatro di tensioni e proteste durante un evento organizzato dalla lista Obiettivo Studenti, espressione del movimento cattolico Comunione e Liberazione. L’incontro, intitolato “Accogliere la vita, storie di libere scelte”, avrebbe dovuto ospitare tre relatrici per raccontare esperienze di madri che hanno scelto la vita anche in situazioni difficili. Tuttavia, l’evento è stato interrotto da un gruppo di manifestanti che ha impedito lo svolgimento dei lavori, tra urla, bestemmie e gesti provocatori.

L’evento e le sue finalità: raccontare scelte di vita

L’incontro aveva un obiettivo chiaro: offrire uno spazio di riflessione sulla possibilità di scegliere la vita, anche di fronte a difficoltà personali e sociali. Dopo un’introduzione sul concetto di libertà, affidata a Chiara Raimondi, ricercatrice in bioetica, avrebbero dovuto intervenire Soemia Sibillo, direttrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli, e Chiara Locatelli, neonatologa del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. L’intento non era discutere la legge sull’aborto, ma approfondire quanto già previsto dalla normativa: garantire alle madri una scelta informata e consapevole. Un messaggio di apertura e dialogo che, però, non ha trovato spazio.

Dalla contestazione al caos: il sabotaggio dell’evento

La situazione è degenerata rapidamente. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’incontro, i manifestanti hanno invaso l’aula, disturbando l’intervento iniziale con urla, bestemmie e intimidazioni. Alcuni hanno staccato l’alimentazione dei microfoni, lasciando la sala nella penombra, mentre altri hanno spintonato un dirigente dell’università, facendolo cadere a terra. Gli insulti si sono intensificati, con cori offensivi e striscioni srotolati davanti al palco. La contestazione è proseguita per circa tre quarti d’ora con fischi, insulti e slogan come "il ciellino non è malato, è solo un aborto mancato". Quando Soemia Sibillo ha provato a prendere la parola, le interruzioni sono diventate insostenibili, costringendo i presenti, circa 300 studenti e studentesse, ad abbandonare l’aula.

Il silenzio dei partecipanti come risposta agli insulti

Nonostante le provocazioni, i membri di Obiettivo Studenti hanno mantenuto un atteggiamento pacato, scegliendo di non rispondere agli insulti e alle offese. Persino quando un loro responsabile è stato colpito da acqua versata sulla testa, la reazione è stata di compostezza. Solo un intervento dell’addetto alla sicurezza, che ha invitato i contestatori a lasciare spazio al dialogo, ha ottenuto un applauso spontaneo da parte del pubblico, dimostrando che la maggioranza era lì per ascoltare.

Proteste annunciate: il clima di tensione prima dell’incontro

Già nei giorni precedenti, i segnali di un boicottaggio erano evidenti. Gruppi studenteschi di sinistra, tra cui Studenti Indipendenti, UDU, Rebelot e Cambiare Rotta, avevano espresso il loro dissenso sui social, promettendo azioni di disturbo. I loro slogan? Espliciti e provocatori: “Fuori i movimenti cattolici antiabortisti dalle università” o “Sul mio corpo decido io”. L’atmosfera si è fatta incandescente già all’apertura dell’evento, con cori e striscioni di protesta fuori dall’aula.

“Questa non è l’università che vogliamo”: il comunicato degli organizzatori

A seguito dei disordini, gli organizzatori dell’evento hanno rilasciato un comunicato in cui denunciano l’accaduto, descrivendolo come un attacco alla libertà di espressione e al cuore stesso dell’università.

“Per noi, l’università deve essere un luogo di libertà e ricerca della verità. Oggi, con metodi totalitari, ci è stato impedito di parlare. Questo non è accettabile. La violenza subita non è solo contro di noi, ma contro l’intera natura democratica dell’università.”

La posizione dell'Università Statale di Milano

In relazione ai fatti avvenuti presso la sede di Via Celoria, durante l’incontro “Accogliere la vita – storia di libere scelte”, l’Università degli Studi di Milano ha espresso una ferma condanna a ogni forma di violenza e di intolleranza. "Il nostro ateneo persegue e continuerà a perseguire il diritto di libera espressione, valore essenziale che rispecchia la natura plurale della comunità accademica e di un ateneo che è aperto alla conoscenza, al confronto dialogico  e al rispetto delle diversità di opinione. Ribadiamo, pertanto, il nostro impegno a fare chiarezza su quanto avvenuto, preservare la sicurezza della comunità e tutelare la libera espressione di tutte le studentesse e gli studenti, purché questa avvenga nel rispetto delle regole del confronto civile e  democratico".

Il ministro Bernini in supporto alla Statale

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha avuto un colloquio telefonico con la rettrice della Statale, Marina Brambilla, per discutere quanto avvenuto durante l’interruzione del convegno. Entrambe hanno espresso una condanna unanime verso gli episodi di violenza, riaffermando che l’università deve rimanere un luogo di libero confronto. Il ministro ha offerto il pieno sostegno del suo dicastero affinché episodi simili non si ripetano, ribadendo che non c’è spazio per prevaricazioni negli spazi accademici.

 

 

 







A2A
ZX