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Milano
Acsm-Agam, l'energia di Monza e Como: "A2A partner per pensare in grande"
Paolo Busnelli

di Fabio Massa

Paolo Busnelli è un tipo pratico. Guarda dritto negli occhi gli interlocutori, e poi - pacatamente - delinea il futuro della società che è stato chiamato a presiedere: "Acsm Agam è una azienda che lavora in serenità, senza eccessi. Anzi, dovremo anche assumere. A2A? E' un partner industriale che ci permette di pensare in grande. Ma senza scordarci il territorio..." L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

ACSM AGAM è finita nell'orbita di A2A. Questo è un rischio o una opportunità per la città? Non c'è un rischio di "perdere" quella che per Monza ma anche per Como sono eccellenze cittadine, vissute come patrimonio comune?
La Acsm Agam di oggi è la sommatoria di tante realtà locali radicate sul territorio e vissute dai cittadini e dalle imprese come "il fornitore di casa". Per Monza l'azienda è Agam. A Como è Acsm. C'è una fortissima connotazione territoriale. Il mercato però è diventato estremamente competitivo, ha bisogno di risorse finanziarie decisamente superiori e ha bisogno di risorse importanti su ricerca e sviluppo. Non era più possibile rimanere microcosmi scollegati.

Il cittadino ne avrebbe avuto un danno.
Sicuramente. Avrebbe reso la vita difficile. Per fortuna qualcuno ha avuto l'intuizione di creare questo progetto di aggregazione in modo tale da condividere le esperienze vincenti delle varie società territoriali, mantenendo però il radicamento fortissimo sul territorio. Oggi abbiamo un livello di fatturato importante, abbiamo 850 dipendenti, abbiamo circa un milione di clienti. Che cosa significa? Significa che metterci insieme è una cosa buona.

A2A vi dà sicurezza.
A2A non è un alieno che è entrato nelle nostre case nottetempo. E' un partner industriale. E' il partner che ha la potenza di fuoco che ci serve.

Perché vi serve?
Perché la ricerca e sviluppo è importante, fondamentale. Pensi al mondo delle smart cities. Le amministrazioni pubbliche ci chiedono: che cosa state facendo voi?

Parliamo di illuminazione, smaltimento rifiuti, trasporti intelligenti.
Sì, e di tanto altro. Noi, se fossimo soli, dovremmo competere con colossi come A2A che hanno investito tantissimo in questi campi, da anni. Ma invece abbiamo A2A seduta al nostro tavolo con una quota del 40 per cento possiamo condividere i loro progetti. Ma non ci scordiamo che la nostra forza è la nostra presenza sul territorio. Mi permetto di fare una citazione.

Prego.
Roberto Goizueta teorizzò il concetto di glocalizzazione a livello manageriale. Noi siamo su quella linea: siamo globali perché la presenza di A2A ci consente di pensare in grande. Ma siamo legati al territorio. Non temiamo di essere fagocitati da A2A, ma siamo convinti di riuscire a portare valore e a creare un modello che sicuramente può essere vincente e replicabile.

Lei è stato nominato il primo di luglio. Ha qualcosa che non le è piaciuto?
Devo dire che è difficile rispondere a questa domanda. Mi sono trovato una ex municipalizzata che non risponde affatto al luogo comune sulle municipalizzate inefficienti. Qui c'è gente che lavora. Che lavora bene e che lavora tanto. E tra l'altro non c'è ridondanza di personale: anzi, posso dire che prevediamo integrazioni e assunzioni su alcune posizioni. E' stata una sorpresa assolutamente positiva.

Questa è un'azienda con azionisti pubblici: che cosa vogliono le amministrazioni locali che detengono le quote di Acsm Agam? Com'è il rapporto con la politica intesa come amministrazione?
E' un rapporto di confronto quotidiano. I nostri soci pubblici vogliono essere rassicurati su quello che noi abbiamo promesso: ovvero che rimaniamo a presidiare il territorio e i clienti. Vogliono che noi siamo attenti alle esigenze del territorio. La macchina Acsm Agam si muove per risolvere i problemi. E per progettare il futuro delle smart cities. Ma noi non parliamo solo con i vertici: parliamo anche e soprattutto con i cittadini, con gli amministratori locali. Momenti di incontro sul territorio. A Monza lo faremo a metà ottobre, a fine settembre saremo a Como. E' una sorta di roadshow sul territorio.

Avete spostato la sede da Como a Monza.
Sì, un passaggio naturale. Io sono in sede quasi tutti i giorni. I manager sono quasi tutti qui. Poi le nuove tecnologie annullano le distanze tra le varie sedi.

Mi dica un obiettivo che si è dato nel suo mandato. Qualcosa che le piacerebbe fare.
Io ho trovato una azienda che sta lavorando in armonia. Mi piacerebbe tra tre anni una azienda magari più grossa, con più aggregazioni, ma con la stessa quota di armonia importanti.

Azienda più grossa?
Sì, ci sono acquisizioni che si possono fare: abbiamo ad esempio una lettera d'intenti con una società di Busto. Ci siamo dati del tempo per guardarci i numeri e pensare a come crescere. Faccio mia la frase usata dal presidente di A2A Valotti: qui c'è una tavola imbandita, se qualcuno vuol sedersi ne parliamo. Siamo molto disponibili.

fabio.massa@affaritaliani.it

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