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Milano
Adro, no cittadinanza a Segre. Il sindaco: "Non c'è mai stato un legame"

Adro, no cittadinanza a Segre. Il sindaco: "Non c'è mai stato un legame"

"No" alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento perche' la "signora non ha mai avuto a che fare con il nostro paese, ne' noi siamo stati parte della sua storia". Il comune di Adro, in provincia di Brescia, guidato dal sindaco leghista Paolo Rosa replica cosi' in una lettera inviata al presidente Anpi Gualtiero Tonoli, alla proposta avanzata da quest'ultimo a fine ottobre, di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita. "Crediamo che la cittadinanza onoraria abbia senso se la citta' che la concede ha avuto una parte, anche piccola, nel percorso di vita di una persona - scrive il sindaco - . Non abbiamo avuto la fortuna di incrociare la storia della signora con la nostra storia e non avrebbe senso tracciare un legame che non c'e' mai stato". Nel passato non troppo lontano di questo comune c'e' una storia che torna alla mente: quando l'amministrazione leghista di allora, balzo' agli onori della cronaca per aver 'agghindato' con centinaia di Soli delle Alpi, simbolo del Carroccio, il nuovo polo scolastico inaugurato nel 2010. 

Tornando alla senatrice, che il sindaco Rosa nella lettera chiama quasi sempre la "signora Segre" non viene messo in discussione il valore dell'azione 'divulgativa' che porta avanti. Nella missiva il primo cittadino si dice infatti d'accordo sul fatto che la Segre sia una persona da ammirare e riconosce l'importanza di quanto sta facendo per tenere vivo il ricordo del passato per l'educazione dei giovani. Tuttavia sottolinea "la cittadinanza onoraria non e' il solo modo in cui esprimere ammirazione verso qualcuno". "E siamo certi - aggiunge Rosa - che troverete un modo piu' appropriato per rendere onore alla Signora che anche noi stimiamo per la sua attenzione verso la formazione dei giovani ai valori". In conclusione, torna a ripetere il sindaco "Ci sono molti uomini e donne che si dimostrano meritevoli di lode e che e' giusto ascoltare e valorizzare ma non crediamo che questo (di conferire la cittadinanza, ndr.) sia il modo appropriato".

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