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Albertini: "Lombardia, Moratti mi ha offerto il ruolo di capolista"
Gabriele Albertini

Albertini: "Lombardia, Moratti mi ha offerto il ruolo di capolista"

Non solo Calenda, Renzi e magari anche Toti. L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini in questi giorni sta definendo i contorni della propria idea di Terzo polo, per il quale ha rivolto un vero e proprio appello ai diretti interessati. Ed in esso "ci sarà posto anche per Letizia Moratti. "E' su un crinale. Pur apprezzando la caratura morale, l’impegno civico, le sofferenze e i disagi che ha subito Attilio Fontana, la candidatura di Letizia Moratti sarebbe una presidenza civica in una Regione che è il 25% del Pil”. Così interpellato da LaPresse sulle regionali in Lombardia.

Lombardia 2023, Albertini: "Legittima la candidatura di Moratti"

“Forse una leadership dai connotati più civici, più istituzionali, più manageriali e imprenditoriali, e meno dai connotati politici, può essere una risposta ai bisogni dei lombardi. Sembra che io sia contro Fontana, ma non è così. In questo momento è solo la Lega favorevole alla sua ricandidatura, gli altri dirigenti del centrodestra non si sono ancora espressi, siamo quindi in una fase di primarie. Qualcuno ha accusato Moratti di attaccare in questo momento il suo presidente: vero da un punto di vista formale, ma la coalizione non ha ancora deciso chi sarà il candidato per cui è legittimo che Letizia Moratti presenti la sua candidatura e chieda di decidere chi è più appropriato per guidare la Lombardia. Mi sento spesso con lei, ha avuto la cortesia di chiamarmi per essere aiutata e offrirmi il posto da capolista nella sua lista quando e se verrà candidata alla presidenza della Lombardia”, ha concluso Albertini.

Albertini: "Il centro del centrodestra rappresentato da Forza Italia non c'è più"

“Il Terzo Polo è un’offerta importante per l’elettorato assenteista, io stesso mi chiedevo per chi avrei potuto votare. L’ultimo voto l’ho dato a Forza Italia, ma la caduta del governo Draghi è stato uno spartiacque”, ha aggiunto Albertini. “Ho percepito che il centro del centrodestra, che era rappresentato da Forza Italia, non c’era più. Si è adeguata alla linea sovranista, populista e per certi versi antieuropea degli altri due partiti della coalizione. Non so se tra Toti e Lupi arriveranno al 3%, avranno sistemato i loro uomini nei posti, ma questa è una politica che solo dei chierichetti affaristi possono fare. Io come molti altri, ci siamo distaccati e siamo andati in un’altra area”, ha spiegato l’ex sindaco.

Calenda, Albertini: "La Gelmini aveva cercato di dissuaderlo dall'andare con il Pd"

Parlando di Calenda, Albertini rivela anche alcuni retroscena riguardo alle evoluzioni degli scorsi giorni, con protagonista Mariastella Gelmini, recentemente confluita in Azione:  “Parlando in questi giorni con Mariastella Gelmini ero rimasto sconcertato del fatto che Calenda fosse entrato in quella coalizione, non tanto per il Partito Democratico, ma quello che aveva impressionato è che avesse accettato di stare in contraddizione con la sua linea politica. Sarebbe stato con una parte politica che si opponeva all’entrata nella Nato della Finlandia e della Svezia, contraria ai rigassificatori, alle trivelle che non si devono sviluppare, insomma l’area dei verdi talebani. Nei giorni scorsi Gelmini gli aveva parlato, aveva cercato di dissuaderlo rendendogli evidenti queste inconcepibili contraddizioni, ha capito che ha fatto una stupidaggine".

Albertini: "Io candidato con il terzo polo? Non sono autorizzato a parlare"

Albertini prosegue il proprio ragionamento: "Ora Il mio appello a lui e a Renzi è questo, se riusciranno a trovare una sintesi tra le loro aspirazioni personali e il destino del Paese sarà un bene per tutti. Il messaggio del Terzo Polo è fate diventare il vostro io un noi. Vi chiediamo questo. Non so se andranno d’accordo, se riusciranno come nell’antica Roma a governare come due consoli, io spero che il loro senso dello Stato prevalga sulla loro legittima volontà di affermazione come leader. Questo Terzo Polo è un progetto diverso, quello dell’agenda Draghi, del Paese che sta con l’occidente, che tiene a posto i conti, che combatte contro un nemico invisibile che è il Covid e uno con un nemico visibile che è l’ex Unione Sovietica. Questo nuovo Centro ha tutte le caratteristiche per rispondere ad un elettorato moderato, liberale, cristiano, riformista. Io sono pronto a dare una mano, il mio bicchiere lo verso lì. Sono candidato? Come dicono nei film di spionaggio non sono autorizzato a parlare di questo argomento”.

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