Milano
Arrestati due poliziotti a Milano. "Favorivano i furti dei rom"
Due poliziotti sono stati arrestati dalla polizia ferroviaria perche' avrebbero 'permesso' a una ventina di Rom, anche loro arrestati, di effettuare diversi furti alla stazione Centrale di Milano. I due agenti, indagati perchè si sarebbero appropriati anche di una parte del bottino, sono Donato Melella e Cosimo Tropeano. Il nome di quest'ultimo desta qualche scalpore poichè nell'ambiente era noto come un "super-poliziotto", con una media record di 250 arresti all'anno. Negli anni, secondo l'impianto accusatorio, sarebbe invece finito a rappresentare la piramide di una organizzazione composta da 25 persone, che "taglieggiava" le borseggiatrici rom facendosi consegnare parte dei proventi dei loro furti.
"Se non ci date parte della refurtiva, vi facciamo togliere i bambini": cosi', stando alle indagini della Procura di Milano, i due poliziotti si sarebbero rivolti alle donne nomadi autrici di furti nella stazione Centrale del capoluogo lombardo per ottenere una parte del bottino. Gli agenti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con le accuse di concussione e falso in atti d'ufficio. In carcere sono stati invece trasferiti 23 nomadi, di origine serba e bosniaca, con l'accusa di associazione per delinquere.
Le indagini a carico di Melella e Tropeano sono scattate nel novembre del 2014, grazie alla denuncia di una borseggiatrice. Le accuse nei confronti dei due agenti sono legate a due soli episodi da 1.600 euro in tutto, ma gli inquirenti sospettano i casi siano molti di più.
I due poliziotti coinvolti nell'indagine coordinata dal pm di Milano Antonio D'Alessio "sono agenti esperti, gente che lavora nell'unita' antiborseggio e che conta centinaia di arresti all'attivo", aveva detto durante una conferenza stampa Alessandro Giuliano, il capo della Squadra Mobile di Milano, reparto cui appartenevano i due agenti. "Facevano parte - ha aggiunto Giuliano - di una sezione che ha dato grandi risultati nel contrasto allo spaccio e alla criminalita' predatoria. Se provate, le accuse nei loro confronti sarebbero considerate ben piu' gravi degli altri reati commessi in questa indagine (ndr quelli contestati ai nomadi) e il loro sarebbe un tradimento nei confronti delle migliaia di altre persone che svolgono onestamente questo lavoro".
LA QUESTURA SOSPENDE I DUE AGENTI - I due poliziotti sono stati sospesi dal servizio. Lo ha precisato la Questura di Milano in una nota. "Nella ferma convinzione che il principio di non colpevolezza vada applicato ad essi come a qualsiasi altro indagato, il Questore ritiene che, se le accuse fossero provate, le condotte ipotizzate sarebbero assolutamente inaccettabili - si legge -; conforta tuttavia constatare che, ancora una volta, la Polizia di Stato ha mostrato di avere in se' anticorpi tali da permettere di individuare presunti comportamenti illeciti anche di propri appartenenti".