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Associazione mafiosa, tredici arresti a Brescia

Associazione mafiosa, tredici arresti a Brescia

I carabineri del Ros insieme ai finanzieri del Gico e del nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia hanno eseguito una ordinanza di misure cautelari emessa dal gip a carico di 13 persone indagate a vario titolo per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e in materia di lavoro.

'Ndrangheta: altri 65 arresti in Calabria

E' parte di una più vasta operazione contro la 'ndrangheta condotta dai carabinieri in diverse regioni d'Italia. Sono in tutto 76 le persone che hanno ricevuto una misura cautelare. I carabinieri del gruppo di Gioia Tauro, supportati dallo squadrone eliportato Cacciatori Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 65 persone - 47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora - dal gip del di Reggio Calabria su richiesta della locale Dda.

L'articolazione della cosca Bellocco a Brescia e Bergamo

Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, hanno portato a risultanze investigative partite da un'articolata attività investigativa condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, sviluppata dal 2018, che sulla scia di quanto già accertato nell'indagine 'Nduja del 2005 - ha confermato l'operatività di una articolazione della cosca 'Bellocco' di Rosarno (Rc) nelle province di Brescia e Bergamo, delineandone assetti organizzativi, collegamenti con le omologhe strutture presenti in Calabria e attività delittuose principalmente legate all'infiltrazione dell'economia legale.

'Ndrangheta: Bellocco continuava a dirigere le attività illecite dal carcere

E' stato così individuato nella figura di Umberto Bellocco,  già condannato in via definitiva nel 2009 per associazione mafiosa nell'ambito della citata indagine 'Nduja e nipote dell'omonimo storico capo della cosca rosarnese deceduto nel 2022, l'elemento di vertice della proiezione operante in Lombardia il quale - benché detenuto - avrebbe continuato a dirigere le attività illecite della consorteria veicolando direttive ai propri familiari, concorrenti nei reati.

Sono stati pure individuati i terminali calabresi (stanziali a Rosarno) della struttura criminale lombarda i quali concorrevano nella gestione delle molteplici attività economiche di interesse del sodalizio realizzate prevalentemente tramite un imprenditore, operante tra Brescia e Bergamo nei settori edile e immobiliare. Questo, si ritiene che abbia fornito un fattivo contributo per la vita dell'associazione, anche mediante la commissione di delitti tributari e di somministrazione fraudolenta di manodopera, attuati attraverso un articolato circuito di società cartiere deputate all'emissione di fatture per operazioni inesistenti compiutamente ricostruito dalla Guardia di Finanza, i cui accertamenti hanno consentito, inoltre, l'aggressione patrimoniale dei profitti illeciti degli ipotizzati reati fiscali.

Il fenomeno della colonizzazione della Lombardia e di altri territori

L'indagine, nel documentare nuovamente l'esistenza di proiezioni della 'ndrangheta in regioni diverse dalla Calabria, consente secondo gli investigatori di confermare l'esistenza di un fenomeno di colonizzazione dovuto al trasferimento di affiliati calabresi in altri territori precedentemente immuni da tali manifestazioni criminali, soprattutto in quei territori caratterizzati da un maggiore sviluppo economico e da un più ampio grado di ricchezza generale. Le ramificazioni, presenti in Italia ma anche all'estero, seppur dotate di una certa autonomia operativa, sarebbero legate alla 'ndrangheta dei territori calabresi di origine a cui risponderebbero del loro operato e da cui dipenderebbero sotto un profilo regolamentare ed organizzativo.

Le attività di polizia giudiziaria sono state estese - col supporto dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Varese, Monza Brianza, Roma, Chieti, Reggio Calabria e Siracusa, ove sono in corso numerose perquisizioni attuate anche mediante l'ausilio delle unità cinofile specializzate nella ricerca e nel sequestro di valuta (''cash dog'') della Guardia di Finanza.

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