Milano

Barberis accelera sullo stadio. “Entro fine anno il Comune decide su San Siro”

di Stefano Marrone

Una netta accelerazione su un responso che la città di Milano attende da più di mille giorni

Barberis accelera sullo stadio. “Entro Natale il Comune decide su San Siro”

“È questione di settimane, potrebbe addirittura essere entro Natale. Il Comune prenderà una decisione su San Siro entro gennaio”. Durante Offside, il festival del calcio alla Fabbrica del Vapore, il capogruppo del Partito democratico milanese Filippo Barberis mette a fuoco la questione del Meazza, aprendo a tempistiche imminenti.

Barberis: "A breve arriverà il responso del Comune tenendo conto delle osservazioni del dibattito pubblico"

Dopo tre anni e mezzo, quando nel luglio 2019 le società Inter e Milan hanno presentato congiuntamente al Comune di Milano una proposta di nuovo stadio, sembra finalmente arrivato il momento delle decisioni definitive sull’area di San Siro. “A breve arriverà il responso del Comune che deciderà se confermare o no la cosa tenendo conto delle osservazioni emerse dal dibattito pubblico". Nonostante ci siano delle pressioni dal nuovo governo, a partire dalle proposte irreali di Vittorio Sgarbi. Se non ci sarà un cambiamento da parte della Sovraintendenza, non si può intervenire in maniera alternativa”.

Una netta accelerazione su un responso che la città di Milano attende da più di mille giorni

Una netta accelerazione su un responso che la città di Milano attende da più di mille giorni. Le dichiarazioni di Barberis sono state espresse nel corso del dibattito “Luci e ombre a San Siro”, a cui hanno partecipato anche il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Marcora; Claudio Trotta, promotore del Comitato Sì San Siro; e i giornalisti Giovanni Capuano e Fabio Massa.

“Lo stadio non è un costo da mantenere, per i grandi club è un asset portante”. Secondo Barberis il vero problema posto da Milan e Inter sono i limiti infrastrutturali di San Siro. “C’è un problema di natura ideologica tra l’interesse generale dei cittadini e quello manageriale delle società. L’esigenza delle squadre incontra l’interesse pubblico di migliorare l’area di San Siro, che è molto più grande del semplice stadio. Come amministratori siamo chiamati a cercare un punto d’incontro tra questione economica e interesse pubblico”.  

Secondo Barberis la questione non è solo l’impianto

Secondo Barberis la questione non è solo l’impianto. “C’è in ballo il futuro di un intero quartiere e della città. Le società stanno già cercato una nuova area. Bisogna tutelare l’interesse pubblico della funziona stadio, con un nuovo stadio che porti servizi, infrastrutture e interessi anche al quartiere. Solo Milan e Inter possono garantire flussi e risorse per la rigenerazione urbana. Milan e Inter sono uno dei principali fattori per la riconoscibilità mondiale di Milano. Il comune di Milano ha l’interesse ha mantenere i suoi due marchi globali in città”.

Marcora: "Se andassero a Sesto San Giovanni non sarebbe una tragedia”

Parole che non trovano il favore del consigliere Marcora all’opposizione. Alla domanda su un eventuale trasloco di Milan e Inter fuori dal comune, Marcora ha risposto: “Se andassero a Sesto San Giovanni non sarebbe una tragedia”. Il consigliere si è scagliato “contro l’operazione immobiliare fatta da Milan e Inter su 135mila metri quadri pubblici. Questa operazione è stata fatta con il benestare del Comune di Milano. Un bene pubblico viene svenduto”. L’opposizione punta alla ristrutturazione di San Siro, attraverso l’intervento di sponsor. San Siro non è un oggetto da demolire: il comune deve aprire un tavolo per nuove possibilità”.

Milly Moratti: "Lo stadio è un luogo di relazioni che va tutelato"

Le fa eco Milly Moratti: “Lo stadio è un luogo di relazioni che va tutelato. Milano deve usare meglio tutta l’area di San Siro, così come l’Idroscalo. Conosco il dossier San Siro, che è perfettamente a norma. Non serve abbatterlo”.

Claudio Trotta: "Si può fare San Siro anche senza Inter e Milan"

Claudio Trotta mette sul tavolo delle possibilità alternative: “Si può fare San Siro anche senza Inter e Milan. C’è stata una lettera con incontro tra sindaco e sponsor. e concerti pronti a sostenere la ristrutturazione e il mantenimento dell’impianto”. Lo stadio per Trotta non è di proprietà delle squadre: “È un bene pubblico. Perché lo stadio di San Siro deve essere destinato solo al calcio? Perché demolire uno stadio per i conti delle due società?”.

Domande che potrebbero trovare risposte a giorni, forse addirittura sotto l’albero di Natale.








A2A