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Milano
Basilio Rizzo stronca Pisapia. ”Se vuole il Pd, ci entri”. L'intervista
Basilio Rizzo

di Fabio Massa

Basilio Rizzo, come suo solito, non le manda a dire. L’ex candidato sindaco, l’ex presidente del Consiglio Comunale, l’uomo che non ha voluto Beppe Sala alle primarie e che poi l’ha appoggiato solo al ballottaggio quando c’era da scegliere tra il signore di Expo e l’uomo di Chili TV, Stefano Parisi, non le manda a dire a Giuliano Pisapia: “Il suo progetto è come SinistraxMilano, che ha preso il 3 per cento. Se è d’accordo con il Pd perché non sta con il Pd? Vuole solo giustificare di aver scelto Sala subito invece di costruire una vera alternativa di sinistra…” L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

Basilio Rizzo, Pisapia pare abbia il progetto di costruire qualcosa alla sinistra del Pd, ma che sia alleato al Pd.
Se è così d’accordo con il Pd, Pisapia, perché non sta con il Pd? La verità è che Pisapia dice e non dice, e io non lo capisco.

Beh, dice che quando Rifondazione Comunista era al governo stava al 13 per cento. Adesso le forze di sinistra stanno al 3%.
Questo è condivisibile. Anche io penso che si debba fare qualcosa che possa ottenere la maggioranza dei voti. Il problema non è il fine, sul quale siamo d’accordo, ma come ci si arriva. Il ragionamento è questo: come si arriva al 13 per cento? Con gli accordi o con le proprie idee? Se il problema di Pisapia è prendere tanti voti, se vuole prendere tanti voti, vada con il Pd. Magari arriva al 40 per cento.

Quindi, meglio una sinistra irrilevante.
Io lo dico chiaramente. L’autonomia è importante. Dopo averla raggiunta, ci si può relazionare con gli altri. Io non ho fatto eterna opposizione, il punto non è quello. Quello che voglio dire è che bisogna avere una cifra superiore al 3 per cento per non essere solo un satellite. Ma se si nasce fin dall’inizio satelliti, che senso ha? Meglio essere il piccolo Mercurio che una grande luna di Giove.

Quindi, non la convince la proposta di Pisapia.
Pisapia deve prima di tutto convincere il suo partito di riferimento.

Sel?
Non mi sembra che la sua sia la stessa che ha la sinistra. E’ una proposta tutta milanese, secondo me costruita per giustificare le scelte che sono state fatte a Milano, a posteriori e per pensare al suo futuro. Io la penso diversamente: oggi bisogna essere autonomi dalla sinistra di Renzi. Mi faccio una domanda…

Prego.
Perché nasce SinistraxMilano? E’ la sinistra, la stessa sinistra di Sel? Assolutamente no.

Forse è qualcosa di diverso da Sel.
Forse sì, il problema è che lui è andato a parlare in qualcosa che è Sel. SEL, non qualcosa di diverso da Sel. Chi ha fatto la riunione di ieri è la Sel di Milano. Quindi la mia preoccupazione è che diventi qualcosa che divide ancora di più invece di unire al di fuori del Partito Democratico. Oggi abbiamo bisogno di qualcosa che riunisca tutto quel che non è Pd e che poi sappia negoziare con il Pd, visto che non sono monolitici neppure i democratici. Invece questa sembra una variante della variante. C’è Sinistra Italiana, ma non va bene perché bisogna fare un ponte tra Sinistra Italiana e Pd. Io penso che non ci sia spazio. 

Quindi, valenza solo milanese, dice lei.
Ha una valenza solo milanese, solo per giustificare di aver scelto Sala alle primarie e non aver fatto una cosa autonoma come abbiamo cercato di fare noi. Noi che al ballottaggio comunque abbiamo fatto la nostra parte, scegliendo chiaramente sinistra, quando l’alternativa era la destra. Ma mi faccia dire l’ultima cosa…

Prego. 
SinistraxMilano è il partito di Pisapia che ha voluto stare subito con Sala, che però ha preso il 3 per cento. Che cosa avremmo preso se fossimo stati alternativi fin da subito a Sala? Forse saremmo arrivati al 10 per cento di cui si parla. E non staremmo parlando di satelliti.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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