Milano
Blitz in Stazione Centrale, Sala: "Avvisato solo all'ultimo momento"

Diventa un caso politico l'operazione di controllo dei migranti da parte della Polizia in Stazione Centrale. Il rilievo di Sala e le divisioni in Giunta
"Queste operazioni e' utile farle in maniera concordata". Giuseppe Sala, sindaco di Milano, a margine della presentazione del rapporto "osservatorio Milano" di Assolombarda, commenta cosi' la maxi operazione della polizia alla Stazione Centrale di Milano, di ieri, per il controllo dei migranti. Sala, tuttavia, non vuole fare polemiche, ma ci tiene a sottolineare che "e' stato avvisato all'ultimo momento". "Un maggiore controllo - ha spiegato Sala - va bene, ma ne parlero' con il questore per capire i risultati raggiunti. Voglio capire se e' stata fatta per gli incidenti che si sono verificati o e' un primo passo di una strategia diversa. Ma, ribadisco, ne voglio parlare prima con il questore per capire".
L'operazione della Polizia di ieri sta diventando un vero e proprio caso politico, con le dichiarazioni di taglio decisamente diverso rilasciate già ieri da diversi esponenti della Giunta. Da una parte l'assessore Carmela Rozza ha infatti tirato un sospiro di sollievo perchè "da tempo abbiamo chiesto a Prefettura e Questura una massiccia campagna di identificazione di coloro che stazionano in tutta l'area della Stazione Centrale e intorno all'hub di via Sammartini". Di contro, l'assessore Pierfrancesco Majorino ha commentato: "Mi piacerebbe capire che tipo di risultati portano azioni simili. Mi convince di più la cultura degli interventi mirati, continuativi e condotti nel silenzio". Concetti simili a quelli espressi da Onorio Rosati, consigliere regionale Pd, e da Basilio Rizzo: "L'immagine di Milano non deve essere questa".
CENTRALE, PARISI: TOTALE IRRILEVANZA COMUNE SU STRATEGIE DI SICUREZZA
"Le dichiarazioni del Sindaco Giuseppe Sala sul blitz della Polizia di Stato davanti alla stazione Centrale sono sorprendenti. Siamo di fronte alla completa irrilevanza del Comune di Milano sul tema della sicurezza e del decoro dei luoghi sensibili della città. A 24 ore dal blitz il Sindaco non ha ancora parlato con il Prefetto. Quanto alla Questura si pretende che i blitz siano "concordati preventivamente" con il Comune. Come se le operazioni di sicurezza fossero un fastidio per il quale il Questore deve chiedere il permesso del Sindaco o di Majorino. Manca l'ABC del funzionamento delle Istituzioni. Ma quello che è peggio è che si è perso il contatto con i bisogni della maggioranza - magari silenziosa - dei milanesi. I quali chiedono sicurezza e legalità, dopo i continui episodi di disordini e violenze proprio nell'area della Stazione Centrale e in un momento drammatico per i rischi legati al terrorismo. La maggioranza, a un anno dalle elezioni, è dilaniata su tutto. Non c'è un solo tema, da ATM alla sicurezza, dalla Darsena agli aumenti sulle mense, su cui sia compatta ed efficace. Altro che Milano locomotiva d'Italia: mentre si sbandierano eventi e passerelle si sgretola l'efficienza amministrativa. L'immobilismo di Palazzo Marino è gravissimo". Lo dichiara Stefano Parisi, leader di Energie PER l'Italia.
LAFORGIA: "PREOCCUPANTE CHE SALVINI SAPESSE IN ANTICIPO"
"Un conto è la sicurezza, che è un sacrosanto diritto dei cittadini e rispetto alla quale ringraziamo le forze dell'ordine per il lavoro prezioso che svolgono" scrive Francesco Laforgia su Facebook. "Un conto però è l'estetica della sicurezza. La scenografia messa in piedi ieri in stazione Centrale a Milano, con poliziotti a cavallo ed elicottero, il fatto che il sindaco non ne sapesse nulla, che siano stati portati in questura migranti accolti in Italia per motivi umanitari e, ancor più grave, che qualcuno avesse avvisato in anticipo Salvini perché fosse lì beceramente a presenziare, è motivo di grande preoccupazione. Su questo abbiamo presentato un'interrogazione. Vogliamo continuare a vivere in un paese sicuro ma anche rispettoso dei diritti delle persone".
Blitz della Polizia in Centrale, il centrodestra commenta le divisioni della Giunta
Nelle divisioni nel centrosinistra affonda la lama il centrodestra. Così Alessandro De Chirico, Forza Italia: "Dopo le dichiarazioni contrastanti degli assessori Majorino e Rozza, in merito al blitz della Polizia in Stazione Centrale, oggi ci si mette anche il Sindaco Sala ad aumentare la confusione, chiedendo che in futuro la Prefettura concordi con lui azioni del genere - commenta Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia -. Una richiesta che appare paradossale a chiunque abbia presentato interrogazioni su questione inerenti la sicurezza in città a qualche assessore, sentendosi regolarmente rispondere che in materia di sicurezza la competenza non spetta a loro, bensì a Prefetto e Questore. Si decidano allora, a chi spetta amministrare la legge a Milano? A loro, il Prefetto, al Questore, a tutti insieme amabilmente? L'importante è che quando avranno definito la questione comunichino anche a noi la decisione presa perché, ci sono tante questioni sui quali vorremmo interrogarli quali, gli immobili abusivamente occupati dal collettivo Macao e dagli altri centri sociali e ci piacerebbe sapere a chi dobbiamo rivolgere le nostre domande. Per il momento non possiamo fare altro che rilevare lo stato confusionale in cui versa la giunta Sala, dove un sindaco stizzito per essere stato escluso dal processo decisionale dalle autorità di Pubblica Sicurezza, fanno compagnia assessori in aperto conflitto ideologico fra di loro. I milanesi da ieri sperano che la scelta su chi deve occuparsi della nostra sicurezza non cada su di loro, ma sugli altri soggetti interessati".
Roberto Maroni difende il blitz delle forze dell'ordine, che ieri hanno avviato controlli a tappeto tra i migranti in stazione centrale a Milano. "Sto sempre dalla parte della polizia, della legalita', dell'ordine", ha risposto l'ex ministro dell'Interno. "Come Regione - ha ricordato - non abbiamo molte competenze in materia di sicurezza, ma quello che facciamo lo portiamo sempre avanti con coraggio". Il governatore lombardo ha poi tenuto a rendere noto che il "Tribunale di Milano che ha dato ragione alla Regione Lombardia sul divieto di entrare con il volto coperto nei luoghi pubblici". "E' stato un nostro atto coraggioso, anche in quel caso criticato molto da una certa parte politica, ma i fatti confermano che abbiamo ragione noi - ha commentato -. Questa e' la strada".
"Che a un certo punto lo Stato si preoccupi di garantire l'ordine pubblico dei cittadini e' sacrosanto. Che questo possa diventare la bandiera di qualcuno mi sembra abbastanza improbabile. Mi sembra che il diritto alla sicurezza sia universale che prescinda dai comportamenti dei singoli partiti". Cosi' l'assessore lombardo all'agricoltura Gianni Fava, che intende sfidare Matteo Salvini alla segreteria della Lega Nord alle primarie del 14 maggio, in vista del congresso del 21, commenta il blitz di ieri della polizia in stazione centrale contro il degrado. "Resta il fatto - aggiunge - che c'e' chi ha posto con attenzione e serieta' la tematica piu' di altri e oggi ne vuole rivendicare la paternita' con l'idea forse di averne qualche tornaconto elettorale". "Il problema c'e' - continua l'assessore - e se noi facessimo finta che non esiste il problema della sicurezza intorno alla stazione centrale diremmo una cosa non vera". Detto questo Fava rivendica altre priorita' di cui bisogna occuparsi. "Io sono piu' impegnato a occuparmi di altre cose: dobbiamo far tornare i conti di un po' di aziende agricole del nord. Abbiamo delle difficolta' a rapportarci con lo Stato centrale che non ci da le risposte che ci servono".
Aggiunge l'eurparlamentare azzurro Stefano Maullu: “Sui temi della legalità e della sicurezza emerge tutta la differenza tra due visioni di Milano. Da una parte quella radical chic di sinistra, quella dell'accoglienza senza alcun controllo, quella che se le Forze dell'Ordine osano chiedere i documenti a qualcuno significa calpestare i diritti umani, quella delle marce per i migranti e delle periferie lasciare a se stesse per i Milanesi. Dall'altra una Milano che invece ha accolto con grande soddisfazione i controlli delle Forze dell'Ordine in Stazione Centrale sperando che in futuro non siano sporadici, una Milano che non deve dimostrare nulla quanto a spirito di accoglienza ma pretende rispetto e vuole una città sicura in cui sia possibile camminare davanti alla stazione senza incappare in bivaccatori, spacciatori, molestatori, aggressioni e altro ancora”.
Blitz della Polizia in Stazione Centrale: 52 stranieri in Questura
Oltre ai 52 stranieri accompagnati in questura dopo il maxi blitz di ieri alla stazione Centrale di Milano, la squadra Mobile della polizia ha allargato i controlli anche alle zone limitrofe, arrestando 3 persone. Si tratta di tre stranieri - un sudanese, un nigeriano e un tunisino - presi in flagranza a spacciare droga a minorenni: in totale sono stati sequestrati 10 grammi di marijuana. In una settimana sono state sette le persone arrestate per spaccio sempre nella stessa area: altri quattro stranieri - un 37enne della Guinea Bissau, un 22 nigeriano, un 25enne tunisino ed un cittadino 51enne della Angola - sono stati presi in flagranza mentre un 37enne nigeriano e' indagato. Il sequestro ammonta a 150 grammi di hashish, 8 grammi di cocaina e 1780 euro in contanti. Alla serie di controlli ha contribuito anche una denuncia della polizia ferroviaria a carico di un senegalese ed un gambiano per tentata rapina ai danni di un ragazzo gambiano 20enne: avevano cercato di rubargli il portafoglio in stazione. Sono state 26 - delle 52 portate in Questura - le persone trattenute dopo il blitz di ieri alla stazione centrale di Milano. Per alcuni sara' valutato il rimpatrio immediato da parte del giudice di pace. Altri invece saranno mandati al Centro di permanenza di Torino, dove rimarranno per 90 giorni, e dove sara' valutata la loro posizione. Il controllo di ieri rientra in un'attivita' prevista anche per i prossimi mesi.
Anche nel caso degli arresti di ieri per droga, a margine del maxi blitz della polizia in stazione centrale, il lavoro della squadra Mobile si e' concentrato sugli acquirenti. Gli agenti in borghese hanno infatti fermato i due minorenni - 16 e 17 anni - che stavano comprando la marijuana in via Vitruvio, e contemporaneamente sono riusciti a prendere gli spacciatori. Risale al 27 aprile ed e' avvenuto in via Felice Casati, nei pressi della stazione Centrale, invece, l'arresto di un 37enne della Guinea Bissau e di un 22enne della Nigeria. Questi sono stati trovati a spacciare nei pressi della discoteca Black and White e avevano addosso 4 grammi di marijuana gia' suddivisi in piccoli involucri e 10 euro in contanti, cioe' il prezzo di una dose. Il sequestro di denaro e droga e' stato piu' ingente il 28 aprile, quando la Mobile ha trovato 1750 euro in contanti e 17 involucri contenenti diversi tipi di droga, oltre a 4 grammi di cocaina ed ha arrestato un tunisino e un marocchino. L'operazione si e' svolta tra viale Tunisia e piazza della Repubblica. Un angolano di 51 anni e' invece stato preso con circa 3 grammi di hashish e 20 euro in contanti nella Galleria Carrozze, sempre nei pressi della stazione centrale di Milano.