Milano
Bonomi (Assolombarda): "Pubblico-privato: metodo ambrosiano è vincente"

Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, su Olimpiadi e non solo: "Dimostrato che l'alleanza pubblico-privato può essere vincente, come il metodo ambrosiano"
di Daniele Bonecchi per Affaritaliani.it Milano
Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, noto per la sua schiettezza nei confronti del governo, parla a tutto campo in occasione della presentazione del progetto “Genio e Impresa”, per la ricorrenza dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci. “Capacità d’innovazione, il genio dell’impresa che traina l’Italia”, spiega Bonomi. Ma poi si parla dell’attualità, del rischio di infiltrazioni mafiose in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina, “per Assolombarda è una bandiera la lotta alle mafie” e di Europa, “rassicuranti le parole di Mattarella”. L'INTERVISTA
Presidente Bonomi crede che gli appalti e le attività per le Olimpiadi invernali del 2026 siano a rischio ‘ndrangheta?
“Credo che abbiamo dimostrato in questo territorio come la legalità sia un bene imprescindibile. Noi su questo - in particolare Assolombarda - ne abbiamo fatto una bandiera. Ma non può essere questo il tema per non fare i grandi eventi che servono al Paese”.
La vittoria delle Olimpiadi ha premiato istituzioni e aziende, chi vince oggi?
“Le imprese hanno sostenuto le Olimpiadi, hanno creduto fin dall’inizio, come avevamo fatto con Ema. Oggi noi abbiamo dato una ulteriore dimostrazione come un’alleanza pubblico privato può essere vincente, come il metodo ambrosiano è vincente quando si lavora tutti assieme”.
I dati sull’occupazione sembrano migliorare, il governo canta vittoria. La vostra opinione qual è?
“Noi prendiamo il buono del dato sull’occupazione, come è sempre successo nelle serie economiche aspettiamo tra sei mesi per poter commentare un dato stabile. Ovviamente il Pil e la produzione industriale non sono positivi, attendiamo sei mesi per avere dei dati stabili e consolidati per capire quale sarà l’andamento dell’economia”.
Il governo ha congelato le risorse di quota 100 e reddito di cittadinanza, una sconfitta?
“Su quei provvedimenti siamo sempre stati contrari, perché non erano scelte che andavano a spingere l’economia del Paese e i dati del Pil ci danno ragione. Ovviamente gli stanziamenti vengono fatti su calcoli teorici in eccesso, ma questo ci sta”.
L’Italia sta giocando la sua partita in Europa, la preoccupa il cul de sac nel quale sembra essersi infilata?
“Il tema Europa è delicato, quello che preoccupa di più oggi è la procedura d’infrazione. Dobbiamo concentrarci su questo. Dobbiamo evitarla, accolgo con molto favore l’intervento del presidente della Repubblica, che è sempre stato persona molto equilibrata. Le sue parole ci rassicurano”.