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Milano
Brera: i milanesi tornano nei musei. Pinacoteca torna a piena capienza

Brera, la Pinacoteca torna a capienza piena

Con la la fine dello stato di emergenza la capienza delle sale della Pinacoteca di Brera è tornata al 100%, ma la prenotazione resta obbligatoria. Fre novità, nuove didascalie delle opere per una fruizione a pubblici sempre più diversificati. Nelle sale tornano anche alcuni supporti come sgabelli e panche da disegno che erano stati tolti per la pandemia. Per entrare in Pinacoteca non è più richiesto il Green Pass, né base né rafforzato, i visitatori hanno però l’obbligo di indossare mascherine chirurgiche o FFP2; il termoscanner per la rilevazione della temperatura resta a disposizione, ma il suo utilizzo è facoltativo. Tornano anche le prime domeniche del mese gratuite (con prenotazione obbligatoria) e l’orario di apertura viene esteso dalle 8.30 alle 19.15 (ultimo ingresso ore 18).

Per quanto riguarda invece le novità legate alla fruizione museale - riporta Mianews - con aprile fanno il loro esordio le didascalie delle tre religioni: alcuni membri delle tre religioni abramitiche hanno scritto didascalie per alcuni capolavori di Brera a tema cristiano. Così autori come Timothy Verdon, i rabbini Chava Koster e Lawrence Weschler e il musulmano canadese Ausma Zehanat Khan hanno descritto opere di artisti come Carpaccio, Zenale, Palma il Vecchio e Vincenzo Foppa. Sempre per la ricerca nel museo di letture e punti di vista diversi arrivano a Brera anche le didascalie di tre artisti contemporanei asiatici. Dal 2020 infatti il curatore dell’arte contemporanea Maurizio Bortolotti è stato coinvolto nella ricerca di tre artisti contemporanei asiatici che scrivessero didascalie per dipinti della collezione di Brera. La sua selezione ha incluso Chan Kok Hooi da Penang (Malesia), dove attualmente vive e lavora, Bose Krishnamachari da Mumbai (India) e Yang Fudong, che vive e lavora a Shanghai.

Tra le opere scelte, Ambrogio Lorenzetti, Rembrandt e Giorgio Morandi. Tra gli importanti autori che hanno elaborato didascalie per Brera figura infine Teju Cole, scrittore, fotografo e storico dell’arte nigeriano-americano, che si è soffermato sulla Natura morta con strumenti musicali di Evaristo Baschenis. Dal 28 aprile inoltre a Brera sarà presente anche un’altra nuova serie di didascalie che non si focalizzerà sui dipinti, ma sulle loro cornici. Pensata per gruppi intergenerazionali, permetterà di apprezzare la maestria e fantasia con cui sono state realizzate e di partecipare più attivamente alla visita grazie alle attività proposte nel testo. E sempre il 28 aprile (e a seguire il 12 e il 26 maggio) al mattino, sarà infine possibile fruire in anteprima di due bassorilievi realizzati dall’artista Francesco Petrella, componente dei Servizi Educativi della Pinacoteca che riproducono, in dimensioni ridotte, la Cena in Emmaus di Caravaggio e Il bacio di Francesco Hayez. Creati per l'esplorazione tattile di visitatori ipovedenti e non vedenti, saranno collocati vicino alle rispettive opere; corredati da una seduta e da un QR Code in grado di rimandare ad audiodescrizioni specifiche, consentiranno la visita in completa autonomia. 

Brera, Bradburne: "Forte ritorno dei  milanesi"

C'è stata una ripresa molto forte soprattutto della cittadinanza, Milano aveva 'fame' dopo 2 anni di covid di tornare e riappropriarsi del suo patrimonio" e "sono felicissimo del ritorno di Milano alla sua Pinacoteca": lo ha detto James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, nel corso di una conferenza stampa per presentare nuove iniziative, parlando del ritorno dei visitatori al museo dopo le restrizioni dettate dalla pandemia. "Quando scendo nelle sale vedo giovani e famiglie, una 'demografica' diversa, soprattutto milanese", ha riferito. Per quanto riguarda invece i flussi legati al turismo "non abbiamo russi ma neanche cinesi e giapponesi - ha detto Bradburne -. Il covid non scompare con un decreto. Anche noi nonostante siano aumentate le libertà rimaniamo prudenti, sappiamo tutti che il covid esiste ancora".

Brera, Bradburne: "No a turismo di massa"

"Il turismo non è ancora ripreso al livello del 2019" ma "io non mi auguro che la forma del turismo di massa riappaia. Credo sia il momento per il Paese per riflettere, credo che il turismo sia conseguenza del fare altre cose, dobbiamo porre l'attenzione sulle grandi virtù degli italiani come la creatività e la cultura e creare, produrre e trasformare invece di soltanto aprire le porte": lo ha detto il direttore della Pinacoteca di Brera, James Bradburne durante una conferenza stampa per presentare le nuove iniziative del museo. "Non ho mai creduto nel turismo di massa come motore della cultura", ha aggiunto. Parlando poi delle 'domeniche gratuite' ha osservato:"Abbiamo imparato che il sistema di prenotazione è prezioso e ci permette di non creare situazioni di affollamento che prima del covid erano spiacevoli e con il covid sono diventate pericolose. L'idea di gratuità per me va bene però non possiamo più permettere l'affollamento. L'affollamento non serviva a nessuno, il covid ci ha obbligato a sviluppare strumenti per fare in modo che nelle sale ci fosse sempre un'esperienza ottimale per tutti. L'affollamento delle domeniche pre covid era una delusione per tutti, anche per visitatori che venivano al museo ma si trovavano in un'esperienza museale non ottimale". Quindi, ha concluso, da questo punto di vista "questo periodo di riflessione è servito tanto".

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