“Campionissimi”, chi c'era e chi no all'esclusiva serata dedicata allo sport - Affaritaliani.it

Milano

“Campionissimi”, chi c'era e chi no all'esclusiva serata dedicata allo sport

di Paola Bulbarelli

Al Centro Congressi delle Ville Ponti di Varese sono arrivati grandi campioni sportivi del passato, medaglie olimpiche e giovani promesse

“Campionissimi”, chi c'era e chi no all'esclusiva serata dedicata allo sport

Il là l’hanno dato Pier Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport, e Martina Colombari, i presentatori, ma poi è arrivato subito sul palco Beppe Marotta perché da Varese doveva scappare per correre a San Siro per il derby. “La mia squadra del cuore è il Varese -ha detto l’amministratore delegato dell’Inter-  ma il modello calcistico è completamente cambiato. Non è più quello del mecenatismo come Giovanni Borghi o gli ultimi due mecenati Berlusconi e Moratti. La Juve rappresenta una società che ti da un senso di appartenenza. L’Inter ha vissuto il cambio di tre proprietà e ogni cambiamento vuol dire quasi ripartire da zero”. A domanda, quale campione gli ha lasciato di più il segno, così ha risposto. “Di campioni ne ho visti tanti ma c’è una grande differenza tra il talento e il campione. Il talento è quello che madre natura ha dotato di grandi qualità fisiche, agonistiche, tecniche ma per diventare campione devi abbinarle a grandi qualità umane”.  Da Marotta in poi è andato tutto in crescendo di nomi sportivi e non. L’occasione è stata di quelle a dir poco speciali: “Campionissimi” voluta, ideata, studiata nei minimi particolari, organizzata da Alfredo Ambrosetti, uno degli italiani più famosi al mondo, che per oltre 40 anni ha unito i potenti della terra al Forum di Cernobbio. E che ancora oggi sa mettere insieme le menti eccelse del Paese nella sua Associazione “Per il progresso del Paese”.  Il miracolo di portare tanti campioni in un momento così particolare non poteva che avere la sua firma. Fino al clou con Noa sul palco a cantare affiancata dal chitarrista Gil Dor. Al Centro Congressi delle Ville Ponti di Varese, in totale sicurezza, sono arrivati grandi campioni sportivi del passato e giovani promesse, medaglie olimpiche e campioni del mondo. Da Arianna Fontana, pattinatrice di short track e vincitrice di 8 medaglie olimpiche a Michela Moioli, oro alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang nello snowboard cross. A rappresentare il canottaggio italiano Sara Bertolasi, che per prima ha qualificato il due senza femminile alle Olimpiadi di Londra 2012 ed Elia Luini, che ha disputato 4 Olimpiadi vincendo una medaglia d’argento a Sydney 2000. E poi Livio Berruti, mitico vincitore dei 200 metri alle Olimpiadi di Roma e Filippo Tortu, detentore del record italiano dei 100 metri, Igor Cassina, oro olimpico ad Atene 2004 nella specialità della sbarra. Presenti rappresentanti delle famiglie delle grandi glorie del ciclismo del passato: Coppi, Girardengo, Guerra. Campioni del Mondo come Beppe Saronni, giovani promesse come Letizia Paternoster e Giuseppe Fezzardi. Commovente il ricordo di Gioia Bartali che ha parlato del nonno e del processo di beatificazione che sta portando avanti in quanto il grande Gino, nominato Giusto dei Giusti, ha salvato circa 800 ebrei negli anni ’40.

Per il basket è arrivata la grande Ignis con Toto Bulgheroni, Dino Meneghin, Dodo Rusconi, Paolo Vittori e Charlie Yelverton. In collegamento dagli Stati Uniti Bob Morse e dal Messico Manuel Raga. E i mitici avversari di Cantù: Pierluigi Marzorati, Antonello Riva, Charlie Recalcati e Alberto Merlati.

Non potevano mancare i campioni degli Special Olympics, l’associazione sportiva che organizza allenamenti ed eventi per persone con disabilità intellettiva. A salire sul palco Stefano Codega, vincitore della medaglia d’oro nella mezza maratona ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles, Marco Lozza e Michele Cappiello, campioni di basket. “Special Olympics è una organizzazione sportiva creata nel 1968 da Eunice Kennedy, sorella di John Fitzgerald -ha spiegato Lella Ambrosetti, moglie di Alfredo e componente del board di Speciasl Olympics- dove lo sport viene utilizzato come mezzo per includere le persone con disabilità intellettiva nella società. La disabilità nasconde o maschera il talento di queste persone ma se si offrono loro le opportunità e i tempi necessari ecco che il talento emerge e diventa una ricchezza per tutti”. E parlando di Stefano Codega: “lui si è dedicato completamente allo sport. Quando è arrivato la mamma Giulia ci diceva che sapeva appena nuotare un pochino, correre non era capace. Ora ha vinto due mondiali, è un grande campione anche perché ha assimilato i valori dello sport, il coraggio, la capacità di non demoralizzarsi in caso di perdita. E’ anche un atleta eclettico e vince sempre anche se cambia sport”. Collegato in diretta da Roma anche Piero Angela, campionissimo della comunicazione scientifica; Ilaria Capua, direttore del dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, in diretta da Gainesville. E presente a Ville Ponti Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di virologia dell’ospedale Sacco di Milano. Un momento toccante per Alfredo Ambrosetti è stata la consegna da parte di Daniela Mainini, presidente del Centro Studi Grande Milano, e dell’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, del prestigioso riconoscimento di Ambasciatore della Grande Milano nel mondo, l’onorificenza più alta dell’Associazione. “Se siamo qui a Campionissimi lo dobbiamo a un campionissimo che lo è più di tutti -ha detto Daniela Mainini- Alfredo Ambrosetti, personaggio straordinario per quel che ha fatto e continua a fare. E la sua generosità ci permette di essere qui. Gli ambasciatori sono opinion leader che per i loro meriti professionali hanno già dimostrato questi valori. Ma Ambrosetti, a questo, ha aggiunto qualcosa, la rivoluzione della gentilezza che se la metti nelle parole crea profondità, se la metti nel cuore crea amore. Alfredo Ambrosetti il testimone dell’amore per gli altri e di Milano”.   In prima fila ad applaudire i grandi amici di Ambrosetti: Ferruccio De Bortoli, Giancarlo Giorgetti, Domenico Bosatelli, Roberto Poli.


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