Caporalato: rider Uber sfruttati, pagati 3 euro a consegna
L'azienda è accusata di sfruttamento dei rider che consegnano il cibo a domicilio con Uber Eats
Caporalato: Uber Italy commissariata per sfruttamento rider
Il tribunale di Milano, Sezione misure di prevenzione ha disposto il commissariamento della societa' Uber Italy per caporalato. Gli elementi raccolti porterebbero all'accusa di sfruttamento dei rider che consegnano il cibo a domicilio con Uber Eats, l'app dell'apposito servizio collegata al gruppo di noleggio auto. L'indagine e' in corso e la misura e' ancora in esecuzione da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, con il coordinamento del pm Paolo Storari. All'azienda viene contestato il reato previsto dall'articolo 603bis del codice penale, ossia la "intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro" per la gestione dei fattorini che, stando a quanto ricostruito, formalmente non lavorano per Uber ma per altre due societa' di intermediazione del settore della logistica, tra cui la Flash Road City che risulta indagata nel procedimento.
Caporalato: rider Uber sfruttati, pagati 3 euro a consegna
In base all'indagine condotta dagli investigatori della Gdf e coordinata dagli inquirenti milanesi, i fattorini di Uber Eats erano assoldati da alcune societa' intermediarie come la Flash Road City Srl, di Milano, che li pagava 3,75 euro lordi a consegna, ossia circa 3 euro netti se usavano la bicicletta; 3,50 euro se invece adoperavano un motorino. Gli indici di sfruttamento valutati dal giudice - il presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano, Fabio Roia - che ha sottoscritto il provvedimento di amministrazione giudiziaria a carico della societa' italiana della multinazionale Uber sono essenzialmente due: lo sfruttamento lavorativo e l'approfittamento dello stato di bisogno. La societa' che lavorava per conto di Uber Italy, infatti, procacciava lavoratori quasi tutti provenienti da "zone conflittuali del pianeta (Mali, Nigeria, Costa d'Avorio, Gambia, Guinea, Pakistan, Bangladesh e altri) e la cui vulnerabilita' e' segnata da anni di guerre e poverta' alimentare", si legge nel testo. Il giudice ha considerato anche il "forte isolamento sociale in cui vivono questi lavoratori", che offre "l'opportunita' di reperire lavoro a bassissimo costo, poiche' si tratta di persone disposte a tutto per sopravvivere, sfruttate e discriminate da datori di lavoro senza scrupoli".
Caporalato: intermediari a rider, "ti prendo a sberle"
"Ti vengo a prendere a sberle, ti rompo il culo". Sono solo alcune delle frasi intercettate dagli investigatori della guardia di finanza di Milano, coordinati dal pm Paolo Storari, che testimoniano come gli intermediari che procacciavano i rider per Uber Eats trattavano i fattorini. Si tratta di conversazioni whatsapp che dimostrano la condizione di "sfruttamento e sudditanza" di questi lavoratori, a quanto si legge nel provvedimento di amministrazione giudiziaria firmata dal tribunale di Milano nei confronti di Uber Italia, societa' della galassia americana del noleggio auto. Se i rider non rispettavano le condizioni di lavoro si minacciava di "bloccare" il loro account e di privarli delle mance.
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