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Capua: “In Lombardia virus cattivo? Gli asintomatici? Poco contagiosi"
Ilaria Capua

Capua: “In Lombardia virus cattivo? Gli asintomatici? Poco contagiosi"

L’intervista esclusiva a Ilaria Capua, una dei virologi più apprezzati a livello mondiale, tra i 50 scienziati top di Scientific American e madre della “scienza open-source”. Attualmente è direttrice del “One Health Center of Excellence University of Florida”. 

Il COVID 19. Da dove nasce? È davvero il parente stretto della SARS del 2003 e quindi così pericoloso oppure è poco più di una influenza come diversi esperti sostengono?

C’è un po' di confusione riguardo all’influenza, che non è una malattia da poco e non è banale: l’influenza provoca una tempesta di citochine ed è come un bravissimo direttore d’orchestra che attiva numerosi orchestranti per una sinfonia di problemi all’interno del corpo. Si attivano quindi moltissimi meccanismi, una tempesta di citochine che fa malissimo al corpo. Per questo motivo è molto importante vaccinarsi contro l’influenza, a maggior ragione per le persone anziani e fragili. Non mi stancherò mai di ripeterlo perché l’influenza può portare alla morte. Molte persone che sono entrate in ospedale è verosimile che avessero l’influenza e poi in ospedale si siano presi il Covid 19. Il Covid 19 ha circolato in Cina per tutto il mese di dicembre ed è arrivato in Europa a fine anno. Ha quindi circolato indisturbata per almeno un mese e mezzo sovrapponendosi al virus influenzale e quindi intasando i già provati nosocomi. Il vaccino per l’influenza salva le vite! Mi raccomando lo scriva in grassetto!

Che differenza tra i virus del passato come ad esempio l’influenza asiatica del 1957 e quella di oggi?

Innanzitutto l’età media della popolazione odierna è più elevata, ma soprattutto lo è la rapidità con cui si è esteso il contagio. Noi con il trasporto aereo abbiamo fatto girare il Coronavirus e la tecnologia ha generato un sistema troppo veloce per la biologia che ospita quel sistema.  Il virus avrebbe dovuto metterci almeno 2 anni per fare il giro del mondo ma noi abbiamo “stravolto” il virus. La storia si ripete e i virus anche: abbiamo già avuto dei segnali con la SARS, Ebola e l’H1N1 e il caso più rappresentativo è il virus del morbillo, che discende dal virus della peste bovina e si è trasmesso all’uomo nel momento in cui l’animale fu addomesticato. Circa 10 mila anni fa comparve una malattia che infettò l’uomo probabilmente con sintomatologia di febbre alta e manifestazioni cutanee. Dal virus della peste bovina diventò morbillo, spostandosi piano con gli uomini infetti di allora, e gira nella popolazione umana da millenni. Il Covid-19 è stato generato più o meno allo stesso modo, ma è divenuto pandemico nel giro di qualche mese purtroppo. Questo virus è figlio della tecnologia, del progresso e del disequilibrio tra uomo e natura. La differenza con i virus storici, sta proprio nella velocità di diffusione. Ricordiamoci che noi viviamo in un acquario con gli altri animali, le altre specie e non in silos distinti…

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Cosa pensa delle mascherine?

Le mascherine servono per proteggere gli altri. Le stesse devono essere nelle mani dei medici. Tutti dobbiamo fare uno sforzo e darle a loro. Anche oggi (ieri ndr) sono morti 5 medici in Lombardia. Dobbiamo proteggerli!

Che cos’è l’immunità di gregge, tanto decantata dall’Inghilterra di Boris Johnson?

È l’immunità diffusa che protegge la comunità, una forma indiretta di protezione che si verifica quando la vaccinazione o l’immunizzazione in seguito alla malattia, di una parte significativa della popolazione, fornisce una tutela anche ai soggetti che non hanno sviluppato gli anticorpi. Se, per esempio, un virus colpisce una popolazione di 1.000 persone e 800 sono immunizzati, l’infezione fa più fatica a trasmettersi. Per alcune malattie sappiamo che l’immunità di gregge funziona, come per esempio il morbillo. Nel caso del Coronavirus - siccome nella maggioranza dei casi è una infezione asintomatica - non sappiamo ancora se il sistema immunitario venga stimolato abbastanza per generare immunità e se tale barriera funzioni in un arco di tempo ragionevole.

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Quando, a suo modo di vedere, sarà raggiunto il picco e quando torneremo alla normalità?

Purtroppo non posso risponderle. I dati che abbiamo a disposizione sono incompleti e non sufficienti per permetterci di fare delle previsioni. Ci manca il dato degli asintomatici e soprattutto se gli stessi una volta guariti abbiano sviluppato gli anticorpi. Ci sono ancora troppe incognite.

Un soggetto positivo al virus, ma asintomatico, può essere fonte di contagio?

Un soggetto infetto “in forma clinica manifesta” ovvero che presenta raffreddore, tosse e febbre, elimina sette logaritmi di virus (moltissimo virus). La biologia mi insegna invece che un soggetto che non ha sintomi, con questo tipo di virus, è sicuramente poco contagioso.

Sui decessi servirebbe un po' di chiarezza. I pazienti muoiono di Coronavirus oppure anche di Coronavirus?

Non escludo che un numero significativo di pazienti siano deceduti per una serie di convergenze nefaste ovvero erano portatori di 3-4 patologie intercorrenti, come i dati ufficiali dell’ISS ci hanno confermato. È quindi possibile che il Coronavirus non abbia avuto un ruolo. Dovrebbero esserci a livello europeo criteri univoci di ricerca. L’unico criterio possibile è quello di contare il numero di deceduti e di malati che non presentavano nessuna patologia intercorrente, ma solo la polmonite virale acuta.

Due parole sul caso “Lombardia” con Bergamo e Brescia particolarmente flagellate. Cosa ne pensa?

È il momento di capire cosa sta succedendo in Lombardia perché ci sono troppi morti, un tasso di letalità 10 volte il resto d’Europa. C’è un sovraccarico di pazienti negli ospedali che sono al collasso e c’è troppa dissonanza con il resto del mondo. In queste zone potrebbe esserci un virus più cattivo, ma senza le sequenze virali è difficile dirlo. Se fosse così sarebbe fondamentale prenderne consapevolezza in tempi rapidi. Che cosa causa numeri così importanti? I contatti personali? I mezzi di trasporto? Lo smog? Gli impianti di aerazione vecchi in edifici e ospedali che non garantiscono la sicurezza delle persone immunodepresse? Dobbiamo scoprirlo in tempi rapidi, per poter mettere un freno al contagio.

Con l’arrivo della bella stagione e quindi con temperature più elevate il virus si indebolirà?

I virus di quel tipo al caldo stanno male ed è quindi possibile che la temperatura estiva elevata renda la vita al Covid 19 più difficile.

Quando sarà pronto il vaccino? Servirà ancora o avremo vinto la battaglia senza?

Il vaccino ci sarà, immagino tra circa 6 mesi. Serve questo tempo minimo poiché oltre alla produzione, il vaccino va testato e verificato se sia efficace e se non abbia effetti collaterali significativi.

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